di Fabio Sullo- 3^D La giornata di uno scrutatore è un romanzo scritto da Italo Calvino fra il ‘’53 ed il ‘’63 e che fa da cerniera fra le varie fasi della produzione letteraria calviniana.
Il romanzo racconta di Amerigo Ormea, intellettuale comunista, che è mandato a fare lo scrutatore per le elezioni del 1953 nella Piccola Casa della Divina Provvidenza “Cottolengo”, istituto che ospita malati mentali, persone disabili e nate con malformazioni, dunque facilmente condizionabili politicamente. Tutto il romanzo si svolge nell’arco di un’unica giornata, durante la quale il protagonista, nelle vesti di scrutatore, viaggia all’interno di questo mondo parallelo.
Il nome del protagonista non è stato scelto casualmente; infatti Amerigo si riferisce ad Amerigo Vespucci, esploratore che ha scoperto il continente nord americano, il cognome invece ORMEA è l’anagramma di amore, perché il protagonista, alla fine della sua giornata da scrutatore, capisce che è l’amore è l’unico sentimento umano che non conosce limiti.
Nell’arco della sua giornata da scrutatore il protagonista ha una forte crescita personale; infatti prima di questa esperienza riteneva che, per risolvere problemi sociali e politici, bastasse applicare delle leggi generali.
Appena entrato nel Cottolengo, però, due personaggi lo fanno ricredere: la prima è una suora che ha dedicato la propria vita ad assistere i malati, il secondo è un padre che passa tutte le domeniche a sgusciare mandorle per il figlio con deficit cognitivo.
Amerigo si renderà dunque conto che non è possibile trovare una soluzione uguale per tutti, ma ogni caso ha bisogno di un trattamento diverso ed adeguato. Capirà che non esiste un vera e propria soluzione, infatti solo l’amore è il filo rosso che lega tutti noi ed è forse la soluzione a questo dilemma.