Viviamo in una società che dà sempre tutto per scontato, soprattutto nei rapporti interpersonali. È così facile pretendere dagli altri determinate azioni, determinati gesti e determinate parole. Siamo tutti spesso superficiali e non ci rendiamo nemmeno conto di esserlo diventati. L’individualismo ha preso il sopravvento su concetti concreti come la condivisione e la comunione d’intenti, che non sono solo idee ma aspetti fondamentali della vita di una persona. Ogni giorno siamo coinvolti e sommersi totalmente dalla nostra quotidianità, da problemi e difficoltà di vario tipo e, spesso, si ha la sensazione di sentirsi completamente soli ad affrontarli. Ma una parola, uno sguardo, un sorriso possono offrire speranza e donare accoglienza. Sembrerebbe una banalità, ma non è così. La gentilezza è considerata una virtù, è la preoccupazione genuina e profonda per gli altri e deriva dalla comprensione di sé e degli altri dinnanzi a sofferenze o fallimenti. Gentilezza significa trattare noi stessi e gli altri con dolcezza. “Io non conosco nessun altro segno di Superiorità nell’uomo che quello di essere gentile” diceva Ludwig van Beethoven. Secondo Lao-Tzu, invece, “la gentilezza nelle parole crea fiducia. La gentilezza nel pensare crea profondità. La gentilezza nel dare crea amore.