//La forza degli ultimi!!!

La forza degli ultimi!!!

di | 2018-12-13T10:32:33+01:00 12-12-2018 19:51|Alboscuole|0 Commenti
di Arcangela Basile – “Una volta nella vita” è un film francese sui giovani e l’Olocausto. Parla di una storia vera ambientata in un liceo, dove sono presenti diverse etnie e dove gli adolescenti imparano a mettere alla prova i propri limiti. E’ un film del 2014 di Marie-Castille Mention-Shaar. Il titolo originale è ”Les Héritiers” e dura 105 minuti. In Francia è stato istituito nel 1961 il Concours national de la Résistance et de la déportation. Nell’anno scolastico 2008/2009 il tema da affrontare era “I bambini e gli adolescenti nel sistema concentrazionario nazista” e a vincere il premio furono proprio gli alunni di una turbolenta e multietnica classe del liceo di Creteil. Essi furono guidati da una professoressa di storia dell’arte ed educazione civica, che non vide in loro dei perdenti, ma delle speranze per il futuro. E’ questa la storia raccontata nel film che cambia la vita a quei ragazzi avendo un impatto indelebile. Contro il parere di tutti la professoressa Gueguen sceglie proprio quella seconda ”esplosiva” per partecipare al concorso. I ragazzi, inizialmente capaci di essere un gruppo solamente nel dar fastidio ai supplenti, imparano a conoscersi l’un l’altro e a comprendere l’accaduto nel periodo della Shoah. Che cos’è un genocidio? E’ lo sterminio fisico di un gruppo umano in base alle sue origini etniche. Il genocidio e la Shoah, sono parte della nostra storia, non possiamo negarlo, sono segni indelebili che portiamo, legati a milioni di persone che sono state vittime di questo massacro e assassinio. Tra queste vediamo oltre a uomini, donne e bambini strappati senza alcun motivo dalla propria vita. La regista ha composto un mosaico tra passato e presente. Il film nasce proprio da un’idea di Ahmed Dramè che nel film interpreta Malik e che frequentava la seconda del liceo Léon Blum. Fu Ahmed a proporre il fil alla regista. Alla fine del film i ragazzi festeggiano a Parigi la loro vittoria, non solo nel concorso, ma come classe, come gruppo e nella crescita collettiva. La scena che mi ha forse toccata più di tutte è quando il sopravvissuto dei campi Léon Zyguel porta a un momento di altissima commozione, parlando alla classe con straordinaria forza della propria esperienza, suscitando lacrime. Forse dal punto di vista cinematografico la regia non è sempre all’altezza di una storia così umana e reale, ma particolarmente in questo film sono riuscita a comprendere l’accaduto e il suo significato reale. I personaggi primari sonno appunto la classe seconda e la professoressa Gueguen, anche se i deportati non assumono un ruolo di minoranza. Gli attori sono stati molto bravi nel transitare dal ruolo della classe peggiore del liceo, ad una classe multietnica unita e comprensiva. La colonna sonora che accompagna il film in diverse scene è ”Nuvole Bianche” di Ludovico Enaudi. Io personalmente facendo danza ho ballato sulle note di questo brano e devo dire che è adatto al film, essendo molto coinvolgente, quasi capace di trasportarti nelle scene mettendoti nei panni dei ragazzi. Consiglierei questo film ad ogni ragazzo per il segno che ti lascia e per la sua coinvolgente storia. Quando la storia non si po’ cancellare, tante altre storie si possono cambiare…