di Denise Rossi e Nicole Rossi Classe 3^ A . Quest’articolo è la continuazione del precedente articolo: Giochi anni ’80.
Quando eravamo piccole mia mamma ci raccontava sempre di una grande festa che era molto in voga quando lei era bambina: la Festa dell’Unità .
La Festa era bellissima, si facevano un sacco di giochi si per i bambini che per adulti e si vincevano un sacco di premi. Tra i giochi più belli c’era il ”Palo della Cuccagna’’. Un grosso palo messo in verticale riempito di grasso. Gli uomini formavano una piramide ponendosi uno sopra l’altro per arrivare in alto in cima per poi portare giù i premi che erano appesi su di una grande ruota. Ci si sporcavano tutti: i pezzi di grasso volavano ovunque. Uno dei giochi più apprezzati era quello in cui dovevi prendere con i denti un bisatto vivo, ovvero un’anguilla, che era immerso in un enorme recipiente chiamato Sangola. Per vincere uno dei fantastici premi dovevi tirarlo su e farlo era molto difficile perché era super scivoloso!
Per i ragazzi c’era la gara di disegno, il gioco delle uova e il gioco delle pignatte. Con quelle ti divertivi molto: ti bendavano, ti facevano girare e girare un sacco di volte così da perdere l’orientamento e poi con un bastone dovevi trovare la corda che apriva dei vasi di terracotta riempiti con acqua e farina. Se si riusciva a romperne una del tutto cadeva il bigliettino con il premio . Tutti ti urlavano: – “avanti! indietro! A destra! A sinistra! muoviti! Ci sei quasi!” – : fino a quando il tempo on era scaduto. C’era la gara di pesca e chi prendeva più pesci vinceva la medaglia . Alla sera si giocava alla ruota della fortuna, dove vinceva sempre qualcuno e c’erano premi molto belli, come per esempio: biciclette, skateboard, aspirapolveri, tostapane, peluche giganti, palloni di tutti i colori, borse con spesa, phon, sveglie … praticamente si vinceva di tutto . Alle 21.30 si giocava a tombola . I genitori stavano seduti a controllare i numeri e i bambini si divertivano a giocare dietro il palco.
Erano bei tempi e tutto era più bello, si giocava in compagnia ed eri amico di tutti, se facevi baruffa poi riuscivi sempre a fare pace e ritornare più amici di prima. Con pochi giochi ti divertivi, anche perché tutti si imprestavano tutto. Dobbiamo ricordare quei bei momenti per trasmetterli a persone noi care. Bisogna far ritornare ai giorni nostri quell’armonia con cui i nostri genitori passavano i momenti più belli della loro infanzia .