DI: Francesca Testa
Giorno 2 ottobre 2019, festa degli “angeli custodi”, da qualche anno festa dei nonni, festa dei nostri angeli. La scuola per accoglierli si è vestita a festa: cartelloni, palloncini colorati, musiche e canzoni sui nonni e sull’Unicef; la nostra è una scuola che lavora molto per l’Unicef: ogni anno i nostri insegnanti organizzano tante iniziative per conoscere i diritti dei bambini e per raccogliere fondi, la festa dei nonni è stata un’occasione per ricordare i ragazzi meno fortunati di noi, i ragazzi rimasti soli senza genitori e spesso senza i nonni. Aprire le porte delle nostre aule per far entrare persone a noi tanto care è stato bellissimo: i nonni erano emozionati, alcuni hanno anche pianto, i loro occhi erano felici perché erano con noi. Abbiamo letto poesie, racconti e soprattutto delle lettere semplici, dove raccontavamo tutto il bene che gli volevamo e dove li ringraziavamo per tutto quello che hanno fatto per noi; loro hanno detto le loro esperienze da piccoli quando non esisteva la tecnologia e soprattutto hanno raccontato come è cambiata la loro vita quando siamo nati noi. La giornata è trascorsa serena e noi abbiamo ricordato i bambini che vivono in paesi lontani e poveri, abbiamo riflettuto su quanto è importante aiutarli. Noi siamo fortunati a vivere senza che ci manchi nulla, e soprattutto siamo fortunati ad avere ancora i nostri nonni vicini che nonostante tutti i loro problemi, continuano a farci ridere, raccontandoci storie goffe sui nostri genitori bambini. Il consiglio che voglio dare a chi sta leggendo queste parole è di passare più tempo con i nonni prima che sia troppo tardi.