di Alessandra Cuttaia – Via Quignones in Licata, Scuola Anna Maria Serrovira, questo il nuovo indirizzo della Casa di Babbo Natale. Da quest’anno infatti tutti coloro che vorranno vivere la magia del Natale, adulti o bambini che siano, potranno fare un giro tra le accoglienti stanze della Casa di Babbo Natale, sbirciare tra le sue cose e lasciargli, magari, una bella letterina stracolma di desideri. Il tour prevede un percorso guidato tra le varie stanze che compongono la casa: lo studio, dove Babbo Natale progetta i doni da regalare ai bambini; la stanza da pranzo, dove lo aspetta un pranzetto succulento; la stanza relax, dove si rilassa fumando la pipa e, così via, fino ad arrivare alla camera da letto, dove si riposa dopo una lunga giornata di lavoro. Anche noi, alunni delle IV A e B dell’Istituto Don Milani, accompagnati dai nostri insegnanti, Mariella Bennici e Aldo Bisaccia, abbiamo visitato la sua casa. E alla fine, diretti dalla maestra Susanna Amico, che per molte settimane è stata la nostra insegnante di canto, abbiamo voluto ringraziare Babbo Natale per la sua ospitalità intrattenendo bambini ed insegnanti della materna con alcuni canti natalizi. Nel corso della visita ho avuto il piacere di porre alcune domande all’insegnante Maria Rendani che, insieme ai colleghi della scuola dell’Infanzia Anna Maria Serrovira dell’Istituto Giacomo Leopardi è stata una delle realizzatrici del progetto “La Casa di Babbo Natale”.
D. – Maestra Maria, da cosa nasce questa idea di allestire “La Casa di Babbo Natale”?
R. – La realizzazione della casa nasce dal desiderio di dare ai bambini la possibilità di avere “la casa di Babbo Natale” nella propria città, per alcuni addirittura nella propria scuola, e poter vivere tutti quanti insieme la magia del Natale.
D. – Chi si è occupato della realizzazione dei lavori?
R. C’è stato un impegno collettivo da parte di tutti gli insegnanti della scuola Anna Maria Serrovira. Ogni insegnante ha curato un ambiente. E, naturalmente, c’è stata la collaborazione dei bambini, delle famiglie e il desiderio massimo del nostro dirigente scolastico Maurizio Buccoleri.
D. – Da quanti ambienti è composta la casa?
R. – Al pianoterra abbiamo 3 ambienti: lo studio, la stanza relax e la camera da letto. Al primo piano c’è il soggiorno, la stanza dei dolcetti e, naturalmente, la stanza dei doni.
D. – Chi viene a visitare la Casa di Babbo Natale? Avete ricevuto la visita anche delle famiglie?
R. – Abbiamo avuto moltissime visite da parte dei nostri ex alunni, oggi alunni della scuola Bonsignore, che sono venuti a trovarci accompagnati dai loro professori. Sono venute anche altre scolaresche di Licata, alcuni asili nido e altre scuole materne. Ma la casa è aperta a tutti i bambini di Licata e alle loro famiglie perché vogliamo che tutti possano vivere la magia del Natale. Il nostro dirigente ha poi esteso l’invito a tutte le scuole viciniore attraverso i dirigenti della provincia di Agrigento
D. – Come vivono i bambini della scuola questa nuova esperienza?
R. – I bambini sono entusiasti, tanto da essere un tutt’uno ormai con la casa stessa. Entrano ed escono tranquillamente dalle varie stanze, anche se noi abbiamo messo dei cordoni di protezione, sistemano i doni secondo il loro piacere, rimettono a posto gli oggetti fuori posto. Insomma, vivono la casa come se fosse casa loro.
D. – Tutte le stanze sono accoglienti, curate nei minimi particolari e veramente magiche, ma qual è la stanza che i bambini preferiscono?
D. – Ai bambini piacciono tutte le stanze, ma sicuramente l’angolo più gradito e più atteso è quello dove si trova la cassetta delle letterine perché sanno che è introducendo la letterina che i loro desideri si avvereranno.
D: – E tu, maestra, quale stanza preferisci?
R: – Non ho una stanza preferita perché abbiamo voluto curare tutto nei minimi particolari e riprodurre fedelmente la casa di Babbo Natale. La casa è una nostra creatura, mia e dei miei colleghi e di tutti coloro che si sono spesi a vario titolo. Tutti abbiamo lavorato in piena sinergia e il risultato è “la casa” nel suo complesso.
D. – Vuoi ricordarci allora, maestra Maria, i nomi dei tuoi colleghi?
R.- Naturalmente sì. Te li dico per sezione. Rosa Cannizzaro, la mia collega di sezione. I colleghi Burgio A. e Ietro; Burgio L. e Amato; Graci e Russotto; Ballacchino e Ferro; Bertino e Montes; Zagaria e Falzone; Veridame e Palmeri; Tardino e Sortino; Mosa e Calacione; Foderà e Vinci; Muratore e La Rocca.
La nostra intervista si conclude qui. Grazie maestra Maria.