a cura di Thomas Ravizzoni – classe III/E – scuola secondaria di I grado –
Il mondo sta soffocando, boccheggia, viene strozzato da tonnellate di plastica, dai rifiuti che finiscono in mare, da decisioni sbagliate. In quel bel mare dove trascorriamo le estati felici, in quel bel mare davanti cui ci emozioniamo guardando un tramonto, in quel mare da cui arrivano i pesci prelibati che mangiamo a cena, finiscono ogni giorno più di 700 tonnellate di plastica! La cosa più allarmante è che la cosa non viene sentita da tutti i cittadini allo stesso modo; la gente si fa scivolare questo problema di dosso,crede che non sia colpa sua, lo evita come se non riguardasse ciascuno di noi su questo pianeta! Questo è quello che mi ha fatto capire l’incontro on-line con l’associazione AIESEC, che si sta occupando di un progetto chiamato “AGENDA 2030”, approvato dall’ONU, per raggiungere una serie di traguardi di estrema importanza, entro il 2030. A parlare di tutto ciò,oltre ad alcuni adulti,c’erano anche molti ragazzi di 4/5 anni più grandi di noi e per me questo è stato molto significativo,perché ho capito che sia piccoli che grandi possiamo aiutare il nostro pianeta, anche con piccoli gesti. Durante l’incontro ci hanno parlato anche dell’alimentazione, dandoci dei consigli su come regolarci riguardo il cibo,soprattutto nell’assunzione di carne e pesce. Questa cosa non la condivido completamente, perché l’uomo ha bisogno di mangiare sia carne che pesce, perché essi contengono proteine e vitamine che fanno molto bene al nostro corpo e quindi ci consentono di vivere in salute.
Abbiamo assistito successivamente ad un collegamento in diretta dal Giardino di Monte Sole di Milano: in questo giardino c’è un albero dedicato ad ogni uomo che ha scelto il bene per salvare qualcuno. In questa giornata sono stati nominati “Giusti dell’Umanità”, cinque personalità che hanno rischiato la vita per salvare quella di altri, in quel momento in grande difficoltà. Essi sono: Carlo Urbani, Dag Hammarskjoldd, Bader Ginsuburg; Liu Xiaobo e Xia Liu. Noi, purtroppo, abbiamo solo sentito la testimonianza di Luca Urbani, che ha parlato di suo padre Carlo,e del nipote di Ruth, Paul Spera, collegato da Parigi. Secondo me è necessario ricordare questi Giusti perché è anche grazie a loro se oggi viviamo liberi in un mondo dove c’è miglior rispetto dei diritti umani e più giustizia per tutti!
Thomas Ravizzoni, classe 3^E