La Cina annuncia un nuovo virus. Lo chiamano Covid-19. Le cause sono ancora incerte, si accusano cinesi per aver mangiato un serpente o anche topi e pipistrelli, in alcuni giornali si legge che tutto ciò sia stato causato da un esperimento. L’arrivo del virus è così fatale, ma l’Italia è impegnata ad umiliare i cinesi, non sapendo che dopo alcuni mesi possa espandersi in tutto il mondo. Ebbene sì, anche in Italia si iniziano a contare i primi casi. Giorno dopo giorno altri e altri ancora. La Lombardia viene blindata. In TV si parla solo di ciò. Il premier Conte annuncia che si prenderanno delle misure precauzionali, ma sarà troppo tardi. I contagi si sono diffusi in tutta Italia. Le scuole vengono chiuse, ma nei centri c’è ancora troppa gente in giro – annunciano i TG. Vengono bloccati alcuni programmi televisivi, ci sono casi di contagi anche nel mondo dello spettacolo. Per strada i volti sono ricoperti da orribili mascherine, che lasciano fuori solo gli occhi; tra una persona e l’altra c’è bisogno di alcuni metri di distanza. Ma i contagi aumentano sempre di più. Per strada non si vede più gente. I TG annunciano ancora nuovi casi, abbiamo superato la Cina. Gli ospedali sono colmi di degenti, non ci sono più posti per i defunti. Dai balconi le persone si sono unite in coro per cantare l’inno d’ Italia o anche canzoni dedicate al proprio territorio. Dei grossi striscioni coprono i balconi, con le scritte “ANDRÀ TUTTO BENE “o anche “IO RESTO A CASA”, altri ancora con “MEDICI ED INFERMIERI SIETE LA NOSTRA FORZA”. Ľ Italia si dipinge del fantastico tricolore.
Annunciano che non si tratta di un semplice virus ma di epidemia o anche di una pandemia. Mascherine e alcool disinfettanti sono introvabili, aumentano le file ai supermercati, ma Conte continua a dare brutte notizie, vengono prolungati i giorni di quarantena, ognuno spera di poter riabbracciare un amico, un parente. I ragazzi sono in ansia, vogliono ritornare trai banchi, vogliono stringersi così forte da mancare il respiro. Ma questi giorni sono ancora troppo lontan, continuano ad annunciare. Mentre a me, da bambina, venivano raccontate le favolette, io avrò da raccontare tutto ciò ai miei figli. Racconterò di quanto mi è mancato incontrare le persone per strada, di riabbracciare un amico o un parente, di come è stata duro non poter vedere i miei parenti per settimane intere, di come è stato duro non vedere il sorriso dei miei amici di classe o anche scherzare con la mia amica di banco. Racconterò dell’importanza della vita e del valore dei medici.Trascorrendo la quarantena ha capito che il bello della vita è questo: l’amicizia, la famiglia, il sorriso di un vicino e l’amore per il prossimo. Se oggi fossimo vissuti nel 1300 avremmo descritto questa storia attraverso un’opera proprio come Boccaccio.
LINDA DI FOGGIA (3^ B)