//INTERVISTA ALLA GIORNALISTA E SCRITTRICE MORENA MANCINELLI

INTERVISTA ALLA GIORNALISTA E SCRITTRICE MORENA MANCINELLI

di | 2022-03-04T22:38:33+01:00 4-3-2022 22:21|Alboscuole|0 Commenti
Intervista degli alunni del laboratorio del progetto “A Scuola di Giornalismo”// Istituto “Martin Luther King” di Caltanissetta guidato dalla preside prof.ssa Rosa Cartella// Referente del progetto “A Scuola di Giornalismo” il docente Salvatore Siina// Caltanissetta, venerdì 4 marzo 2022// Incontriamo la giornalista e scrittrice Morena Mancinelli in modalità telematica. La nostra ospite, una volta entrata in collegamento, ci appare come una “dolce” fatina dai capelli dorati, subito ci mette a nostro agio. E’ emozionata nell’incontrare noi piccoli giornalisti, sappiamo che ama stare con i bambini. In classe, col maestro Salvatore, abbiamo avuto l’opportunità di leggere diversi episodi del suo libro “Le sorelle Ti” edito da AG Book Publishing di Roma: si tratta di un libro pieno di insegnamenti, agile nella lettura, semplice da capire per noi ragazzi di 9 anni e denso di spunti di riflessione. Prima di iniziare con l’intervista ci invita a fare una foto insieme. Poi le rivolgiamo le nostre domande. Lei risponde in modo chiaro, conciso e con tutto il suo entusiasmo.
  • Chi è Morena Mancinelli? (Ginevra Cancemi). Qualche anno fa ti avrei risposto una giornalista e una mamma. Oggi, che sono più matura e ho maggiori consapevolezze, ti rispondo: una mamma e una giornalista; che poi scrive anche libri, soprattutto per i bambini o di formazione.
  • Ti piace il tuo lavoro di giornalista? (Marta Gangitano) Moltissimo, per arrivare a farlo ho sostenuto tanti sacrifici, che se oggi mi guardo indietro, mi chiedo ancora come io ci sia riuscita.
  • Nella raccolta “Scrivimi di questo tempo – Storie di contemporaneità” di quale problematica ti sei occupata? (Andrea Ventura) Ho analizzato quanto sia difficile per una bambina crescere, diventare una ragazza prima, e una donna poi. Oggi sembra che a noi donne vengano offerte molte più possibilità, opportunità e maggiori occasioni di parità con gli uomini. Ma in realtà questa è un’epoca piena di contraddizioni che ci chiede moltissimo, anche di più che in passato. E se non si hanno solidi modelli di riferimento, come una mamma presente e saggia, diventare grandi è un momento critico.
  • Dato che hai scritto circa 150 poesie, perché ne hai fatto conoscere solo due? (Emma Capizzi) Perché nelle mie poesie c’è così tanto, anzi troppo, di me stessa, delle mie esperienze e dei miei sentimenti, che mi imbarazza mostrarmi. È una forma di timidezza e di riservatezza.
  • Quando usciranno i tuoi due romanzi di formazione? E di cosa trattano? (Vittoria Iacona) Non solo non so quando usciranno, ma non so neanche se usciranno. Uno è in valutazione dall’editore, la prima persona che lo ha letto; l’altro non è ancora mai stato letto da nessuno. Entrambi trattano di bambine e ragazze che crescono. Dalla vostra età, fino a diventare adulte.
  • Lei sta portando avanti una campagna a favore dell’allattamento al seno materno, ce ne parli … (Giorgia Passaro). Quando ho avuto la mia prima figlia, che oggi ha quasi 8 anni, nessuno avrebbe scommesso che l’avrei allattata a causa di miei problemi di salute. Ma mia figlia rifiutava il latte artificiale e, mentre aspettavamo che arrivasse il mio latte, di fatto quasi non si nutriva. La sua attesa serena e la sua fiducia cieca in me e nelle mie possibilità, mi hanno convinto che avrei potuto farcela. L’ho allattata per 1 anno e mezzo. E ho giurato che avrei aiutato altre mamme in difficoltà ad allattare. E allora abbiamo preso un camper rosa e siamo andate in giro per le piazze insieme a delle ostetriche a spiegare alle mamme come si allatta. Ancora tante, anche oggi, hanno bisogno di essere informate su questo argomento.
  • Lei dirige il giornale online metamagazine.it, ci parli della sua esperienza. (Valeria Mosca) 10 anni fa un ragazzo che non conoscevo di persona, mi chiese di diventare direttore del giornale di sua proprietà. Quel ragazzo è non vedente, come è non vedente mio padre. Gli dissi subito di sì, perché mi convinse il suo progetto e mi ispirò fiducia: mi ricordava mio padre, una grande intelligenza arginata da un così grande limite fisico. Oggi Andrea Titti, così si chiama, è il mio migliore amico. Dirigere un giornale è molto stimolante, divertente, ma anche faticoso. Io e Andrea lo facciamo per passione verso questo mestiere, siamo una realtà piccolina ma cerchiamo di dare voce a storie grandi.
  • Per fare l’opinionista all’Arena di Massimo Giletti ha dovuto prepararsi? E come si è trovata? (Francesco Chiarenza). È successo per caso. Lessi un annuncio, andai al provino senza sapere di che trasmissione si trattasse. Me lo dissero solo dopo avermi scelta che era L’Arena. Prima di ogni puntata si svolgeva una riunione in cui ci si confrontava sul tema, ma non c’era assolutamente nulla di preparato. Le opinioni personali non hanno bisogno di preparazione, fanno parte di noi.
  • Perché nel libro che stiamo leggendo col maestro “Le sorelle Ti”, Ambrosia e Celeste portano questo cognome? (Andrea Ventura) Ti è la prima lettera del loro cognome, T come Testi.
  • Perché nel racconto “Le sorelle Ti” sono presenti più personaggi femminili? (Elena Pilato). Perché in tutta la mia attività di mamma e giornalista le donne sono il fulcro. Sono una donna che crede profondamente nelle donne e nelle loro capacità.
  • Gli episodi sono basati su storie vere? (Francesca Giacalone) Sì, ma più che su storie, sono basati su tante piccole esperienze vere che poi si uniscono a formare una storia.
  • Come le sono venute in mente le ricette del libro? (Nicole Matraxia) Ho sempre fatto dolci sin da quando ero piccola, con mia mamma. Perché vi dirò un segreto: io ho avuto l’unica nonna al mondo che non sapeva cucinare e non faceva mai dolci. E allora li preparavo con la mia mamma, perché sono tanto golosa. Quelle ricette sono il mix tra quello che mi ha insegnato mia madre, quello che piace a me e quello che piace alle mie figlie.
  • Le ricette scritte nel libro, le ha provate? (Ginevra Cancemi) Più di una volta, anche per migliorarle ogni volta.
  • Quale messaggio ci vuole dare con questo libro? Ogni episodio ha un messaggio?  (Giovanni Amico) Vi voglio dire che la famiglia e gli amici, in una parola l’amore, è il dono più grande che c’è. Che la vita ha tante sfaccettature ma che il rapporto con gli altri e l’affetto è quella più bella. Ogni episodio ha una piccola morale: che crescere è un percorso difficile, fatto di cose belle ma anche di ostacoli, ma che se abbiamo vicino delle persone che ci vogliono bene, i genitori, gli amici, i maestri, crescere è un viaggio straordinario.
  • Ambrosia e Celeste sono le protagoniste di “Le sorelle Ti”, perché ha scelto di mettere i nomi delle sue figlie? (Emma Capizzi) Perché il libro è nato durante il lockdown, quando eravamo tutti chiusi in casa per il Covid, e mia figlia più grande, Ambrosia, mi ha chiesto di scrivere delle storie su di lei e su sua sorella, Celeste, perché ormai avevamo letto tutti i libri che c’erano in casa. E non erano pochi! Le bambine del libro si chiamano come le mie figlie, ma sono bambine come voi. Il loro nome non è importante, potrebbero chiamarsi anche in un altro modo, ogni bambina può identificarsi nelle loro storie.
  • Che consigli può dare a noi piccoli giornalisti? (Vittoria Iacona) In questa professione la cosa più importante è la verità. E per arrivare alla verità bisogna osservare sempre, soprattutto i dettagli, e ascoltare molto bene le persone di cui raccontate le storie. Se volete fare questo lavoro, iniziate presto, appena potete, come state già facendo. Osservate il mondo e raccontatelo, scrivendo. Infine, un consiglio che vale sempre, per qualunque professione: credeteci, abbiate fiducia in voi stessi. Se desiderate qualcosa, non arrendetevi, non fatevi scoraggiate. Se lo vorrete veramente, raggiungerete i vostri obiettivi. Ve lo dice una mamma e giornalista che è stata una bambina come voi.///
Alla fine dell’incontro, visto che noi di “Le sorelle Ti” abbiamo amato anche le ricette di dolci che si trovano alla fine di ogni episodio, la nostra autrice ci promette che ci invierà una ricetta non presente nel libro. In tempo reale arriva così “Il ciambellone alla nutella”. Un modo dolce per accomiatarci con la nostra stupenda interlocutrice. Cercheremo di provare a realizzare la ricetta in compagnia del nostri genitori, Morena ci ha promesso che pubblicherà le foto e i disegni della preparazione della ricetta nel sito del suo giornale online www.metamagazine.it. Abbiamo conosciuto una persona vera, sincera, con tanto amore per la famiglia e pronta ad allargare il suo cuore anche verso il prossimo.