Il Gruppo Biblioteca Sensale ha intervistato Giulia Caminito, vincitrice con il romanzo: “L’acqua del lago non è mai dolce”, del premio Strega off e del premio Campiello. Qui di seguito riportiamo l’intervista:
1D. A noi giovani che ci affacciamo alla realtà con tanti sogni e progetti, il suo romanzo: “L’acqua del lago non è mai dolce” è stato come un incitamento ad aprire gli occhi e raccogliere tutte le forze per calarci nella realtà, che è sempre e per tutti amara e complessa. Il suo romanzo ci è sembrato una metafora della vita, che pur essendo bella, non è un cammino dolce e piano, ma è un fiore pieno di spine. Quale suggerimento darebbe lei a noi giovani, desiderosi di affermare la nostra identità in questo mondo così difficile?
1R. Consiglierei di non abbandonare le vostre passioni e non vergognarvene, di cercare chi come voi ha interessi e sa dimostrarli, di essere curiosi e curiose, di essere aperti, di non farvi buttare giù da un mondo in cui sembra difficile trovare il proprio posto. Ci vorrà pazienza, ci vorrà tenacia ma sarete voi a decidere del vostro futuro, immaginarlo e poi un pezzo per volta realizzarlo. Anche la scrittura è costanza, è valore, è impegno e arriva una parola alla volta, una riga dopo l’altra fino alla pagina finale.
2D. Gaia, la protagonista del suo romanzo, è una ragazza piena di risentimenti e rabbia, che la rendono sempre più dura e nemica a sé stessa: Io sono diventata la figlia a carico che non produce, non moltiplica, non incassa, non cucina e non ha tesori o dispense, la figlia mai cacciata e mai tornata, la statua di sale che a tutti tocca vedere all’ora di cena, eppure vorrei interrogare mia madre, chiederle cosa dovrei fare, perché lei ha sempre trovato soluzioni sul da farsi, sul mettersi in moto e risolvere, mentre io ho solo preso armi e carrarmati e ho attaccato altrui barricate…ciò che si sa è solo che conviene distruggere prima che siano gli altri a pensarci. È questa rabbia che, a suo parere, potrà dare ad ognuno di noi la forza di affrontare la vita?
2R. Diciamo che la rabbia di Gaia è molto distruttiva ed egoista, non le serve per progettare e costruirsi un futuro. Gaia è il simbolo del disimpegno e anche dell’assenza di riscatto, non ha fini educativi il suo percorso, serve, spero, a far riflettere più che altro, a porsi delle domande sui confini della rabbia, sulle azioni violente che può provocare, se le sue rivolte e i suoi assalti siano giustificabili oppure no.
3D. Gaia ricerca, a suo modo, una rivalsa e non si rassegna. Lungo tutto il romanzo tenta di superare gli ostacoli, di dimostrare che i dettami di sua madre sono sbagliati e non sempre chi si impegna viene premiato. Tenta di sfuggire alla sua condizione sociale, di contrastare chi continuamente, lungo il suo percorso l’attacca e vorrebbe farla affondare. Non riesce a raggiungere la felicità, anche se la ricerca. Qual è, secondo lei, il segreto per cogliere quegli attimi di luce, che illuminando il nostro cammino, possono darci la felicità?
3R. È sempre difficile parlare di felicità e soprattutto cercare di spiegare agli altri cosa sia e dove si trovi. Io sinceramente non lo so, sono anni che cerco un mio posto, un mio abitare e una mia soddisfazione, a volte certe cose mi rendono più contenta di altre, ma sono sempre inquieta e piena di angosce. Non sono quindi la persona più adatta a rispondervi. Non sono una donna saggia. Solo una donna che scrive.
4D. Tra noi giovani che abbiamo letto il romanzo: “L’acqua del lago non è mai dolce” è sorto un contrasto tra un gruppo che considera il suo romanzo un libro molto pessimistico e un altro gruppo che apprezza la sua capacità di cogliere il vero senso della vita. A quale gruppo lei darebbe ragione? Ci chiediamo se il suo è un romanzo, almeno parzialmente autobiografico.
4R. Il romanzo è parzialmente autobiografico, ma non è importante, credo, che lo sia o meno, c’è sempre qualcosa di me in ogni libro che scrivo. Si è portati a credere, visto che Gaia parla in prima persona e molti dettagli che ho usato per scriverla combaciano con dettagli della mia vita, che sia autobiografico, però per me è un romanzo, un’opera di finzione. E penso che nessuno dei due gruppi sbagli, i libri sono fatti per essere interpretati, per essere amati o meno, ognuno di voi può sentirlo pessimista o realista. È un dibattito ampio, quello sul rapporto tra la descrizione della realtà nella sua durezza e la visione negativa dell’idea di vita in generale. Io mi sono divertita a scrivere molte parti di questo romanzo, ma sicuramente è un romanzo malinconico, duro, amaro.
5D. La parte del romanzo che ha colpito di più la maggioranza di noi lettori è stata quella in cui vengono raccontati i rapporti di amicizia di Gaia, soprattutto con Iris, l’amica da cui Gaia si allontana senza capirne il valore. A suo parere, è l’amicizia il sentimento più importante nella vita dell’uomo? Ma oggi, secondo lei, esiste ancora la vera amicizia?
5R. Difficile dire cosa sia la vera amicizia, ma sicuramente l’amicizia esisterà per sempre nelle vite degli esseri umani, è una forma di relazione essenziale, che accompagna tutti e tutte, soprattutto nella crescita. Nella vita di Gaia ci sono amicizie di diverso tipo, alcune utilitaristiche, altre sincere, altre drammatiche, altre violente. Volevo provare a parlare di quanto siano importanti i rapporti di amicizia quando si è molto giovani, perché sono i primi rapporti forti che formiamo e sicuramente porteremo con noi tante lezioni, tanti ricordi e disavventure di quegli incontri e di quelle esperienze.
Gruppo Biblioteca Sensale – Gennaio 2022
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