– di Roberta Scarpa della terza B
Il 21 marzo è iniziato come un qualsiasi giorno scolastico, alle 8 in punto la
campanella è suonata, invitandoci ad entrare in quel luogo dove cinque giorni
su sette, sei ore su dodici passiamo le nostre giornate a imparare, a studiare,
ad ascoltare, a parlare, a scrivere, a sognare. Tutto come al solito, i miei
compagni che parlavano, sorridevano, ascoltavano, sembrava tutto normale
se non fosse che gli argomenti non erano i soliti, le conversazioni non
vertevano su materie scolastiche o compiti per casa, bensì su quella
esperienza che da lì a poche ore avremmo vissuto, eravamo eccitati e allo
stesso tempo spaventati. Certo abbiamo affrontato l’attesa in modo diverso,
ma tutti eravamo consapevoli che sarebbe stato un incontro importante, per
questo eravamo un po’ nervosi, c’era chi riusciva a nasconderlo di più ,chi di
meno, ma eravamo consapevoli di essere preparati, ci eravamo esercitati,
eravamo fieri del nostro lavoro e la sicurezza ci ha accompagnato quando
abbiamo varcato la porta del teatro Immacolata e abbiamo visto, in mezzo a
molti volti conosciuti di professori e compagni, la figura di colui che ci
avrebbero aiutato a capire un po’ meglio la nostra società: quella del dottor
Luigi Picardi, Presidente del Tribunale di Nola. Con lui,sul palco, vi erano
anche la nostra Dirigente ed un Commissario della Polizia di Stato.
Così è iniziata il nostro viaggio per meglio conoscere la Costituzione
Italiana,approfondendone i suoi principi,i valori che difende, il futuro che
promette.
Dinanzi ai nostri occhi c’era un uomo dello Stato,un Magistrato che crede e
lavora solo ed esclusivamente nell’interesse di tutti i cittadini, un uomo che,
con parole semplici ma incisive, ha saputo conqiustare un pubblico giovane,
parlando di legalità,di diritti e doveri del cittadino e, soprattutto,dell’importanza
di sentirsi parte di una comunità civile.Molte sono state le domande
interessanti e soddisfacenti le risposte. Certo, a parlarne così, sembrano cose
da nulla, ma tutti i discorsi affrontati, erano su un argomento che a noi ragazzi
sta molto a cuore: la nostra Italia, la stessa che molti anni fa non era unita, la
stessa per cui tantissimi soldati hanno perso la vita, la stessa che ha vissuto
dittature, rivoluzioni, ma che ha avuto anche tanti governi democratici.
Quella stessa nazione per cui noi oggi siamo disposti a lottare, nel nostro
piccolo, per renderla sempre migliore. Mi piace,a questo proposito,citare le
parole del dottor Picardi: “la Repubblica che oggi è l’Italia non è la fine del
percorso, non è l’ultima parola nel testo che è stato scritto sulla storia Italiana,
bensì un’altra tappa, l’ennesimo punto di partenza per un’Italia migliore.”
Noi giovani ci crediamo.