di Clara Mia D’Acunto, classe 2^E – Un povero cane di razza pitbull è stato legato ad un palo e bruciato vivo. Il padrone è stato arrestato per maltrattamento degli animali e, con le gravi ustioni di Aron sull’80% del corpo e gravi danni agli organi interni e con la morte del cane, potrebbe comportare ulteriori conseguenze legali per aggressione. Tutto questo è accaduto nei pressi dei giardini inglesi di Palermo il 9 gennaio 2024.
Purtroppo nonostante il coraggioso impegno da parte di Aron nell’aver lottato per tre giorni non è sopravvissuto alle gravi ustioni. L’annuncio della morte è stato dato dall’associazione animalista Lav che aveva preso in carico l’animale nelle ultime fasi della sua vita. Aron ha perso la vita presso una clinica veterinaria Palermitana dove era ricoverato e dove i medici veterinari avevano cercato di curare le sue ustioni. Gli attivi animalisti intendono anche indagare su chi ha gestito il passaggio di proprietà di Aron prima dell’incidente, cercando di capire come il cane sia stato bruciato vivo solo dopo quattro giorni dal passaggio di proprietà.
“La legge 189 contro il maltrattamento degli animali è una presa in giro, niente carcere come da molti sbandierato ai quattro venti da ormai vent’anni” – spiega Rizzi , influencer per i diritti sugli animali, che da è tornato per denunciare “ la
mendacità della legge che dovrebbe proteggere gli animali”.
Rizzi si è inoltre soffermato “sulle numerose zone d’ombra che ancora vi sono sulla vicenda, comprese telefonate inevase fatte pervenire al numero delle emergenze da cittadini allarmati che lo scorso 9 gennaio avevano notato il cane legato al palo. Il tutto è divenuto oggetto di
esposto alla Procura Repubblica di Palermo”.
La manifestazione a cui hanno partecipato anche attivisti romani e di altre province siciliane, si è conclusa intorno alle 19:30 con un minuto di silenzio nel punto dove lo scorso 9 gennaio è stato dato fuoco ad Aron.