di Ludovica Cervone- Maria Paola Iervolino- Arianna Nappo- Federica Prisco-La vicenda delle foibe istriane rappresenta un momento particolare e fino a poco tempo fa, non molto conosciuto della storia del ‘900. Per rendersene conto, basterebbe sfogliare le pagine di un qualsiasi libro storico e verificare che il dramma delle foibe non è nominato in nessun capitolo. Eppure la strage c’è stata, solo che, al pari di altre tragiche vicende, come ad esempio lo sterminio degli ebrei, è stato tenuto nascosto. Sembra strano, ma l’Italia sta già dimenticando il “Giorno del Ricordo”: la solennità civile in memoria delle vittime massacrate dai partigiani di Tito gettati nelle foibe. Secondo le stime furono tra i 5mila e i 10mila gli italiani vittime delle foibe. I condannati venivano legati l’un l’altro con un lungo filo di ferro stretto ai polsi e schierati sugli argini delle foibe. Quindi si apriva il fuoco trapassando a raffiche di mitra non tutto il gruppo, ma soltanto i primi tre o quattro della catena, i quali, precipitando nell’abisso, morti o gravemente feriti, trascinavano con sè gli altri sventurati costretti a sopravvivere per giorni nei fondali delle foibe. Ci sono voluti 60 anni per arrivare a un risarcimento morale delle vittime, 60 anni ci ha messo l’Italia per istituire il Giorno del Ricordo, con il sì del Parlamento alla legge Menia, dal nome del deputato triestino Roberto Menia, che l’aveva proposta. Questa giornata è stata istituita nel 2004, Da allora il 10 febbraio, di ogni anno, si celebra questa giornata in memoria di tutte le vittime. Cosi come per la Giornata della Memoria, al di là di ogni polemica e scontro ideologico, il Giorno del Ricordo serve per non lasciare che si perda nell’oblio una pagina nera della storia contemporanea, per far sì che le coscienze rimangano vigili e attente e che si evitino i terribili errori del passato. Il ricordo va però alimentato: ecco allora queste parole che intendono soffermarsi su un fenomeno passato sotto silenzio per troppi anni. Dopo l’Istituzione del Giorno del Ricordo, le scuole di ogni ordine e grado dovrebbero prendere iniziative per diffondere verso i giovani la conoscenza di questi tragici eventi. Oggi, dopo decenni di silenzio, quasi tutti i libri di testo trattano quest’argomento. Secondo noi questo capitolo della storia non deve essere dimenticato, ma ricordato nel tempo, nel rispetto di tutte le persone morte ingiustamente, senza un motivo valido