//Imparare a scegliere

Imparare a scegliere

di | 2019-12-15T08:27:15+01:00 15-12-2019 8:27|Alboscuole|0 Commenti
di Anna Di Gioia Potessi tornare indietro mi direi “FERMATI ORA!” L’incontro con gli ospiti in recupero presso la comunità Emmanuel mi ha lasciato molto amaro in bocca. Ho provato dispiacere, sono rimasta senza parole.  Non pensavo che l’uso di stupefacenti e/o alcool potesse ridurre un essere umano in quelle condizioni. Abbiamo ascoltato il racconto dell’esperienza di un alcolista che solo per il bene dei propri figli ha voluto intraprendere il percorso di recupero presso la comunità. Ha raccontato la sua storia in maniera da rendere noi ragazzi partecipi e farci sentire quello che lui ha provato nei periodi più bui della sua vita nei quali, a causa della perdita del padre, si è fatto carico della famiglia e ha dovuto trovare un lavoro poiché non aveva nessuno al suo fianco a cui chiedere aiuto. Parlando, guardava sempre con lo sguardo rivolto verso il basso: non era facile per lui rivivere e condividere con degli estranei le tappe più dolorose della sua vita. Il suo raccontarsi, mettendo in luce le sue fragilità, per me è stato una prova di tanto coraggio. L’esperienza del secondo protagonista, un tossico-dipendente, l’ho sentita più vicino a me perché la sua storia è iniziata proprio alla mia età. Costui ha fatto tutto per sua scelta e non ha mai addossato le colpe dei suoi errori a chi gli stava intorno. Ha precisato con sicurezza che se lui non avesse voluto avvicinarsi a quel mondo, avrebbe detto di no, risposta che, purtroppo, non ha mai dato. Si inizia per curiosità, ha sottolineato, e poi non si riesce a smettere. Il suo rapporto con il fumo è iniziato a soli 16 anni quando ha iniziato a sniffare e poi a fumare cocaina e cannabis. Ora fuma soltanto sigarette e ha deciso di non ricadere più negli sbagli che ha commesso.  Da entrambe le storie è emerso che solo ora i protagonisti hanno acquisito piena consapevolezza dell’errore delle scelte passate; grazie al percorso che li ha portati alla disintossicazione stanno vivendo finalmente una vita normale, quella che da ragazzini gli era sembrata banale ma che è l’unica che vale la pena vivere. Un ultimo mio pensiero va a coloro che, numerosi, sono vittime di dipendenze perché non hanno avuto il coraggio di dire “NO” e che ora hanno bisogno di aiuto ma non lo trovano. Troppi muoiono e tanti purtroppo moriranno ancora ma oggi mi piace pensare a chi, come i due uomini che abbiamo ascoltato, riesce a tornare con fiducia alla vita!