di Francesco Maagi – Dante Alighieri, poeta fiorentino, nasce a Firenze nel 1265 da una famiglia di piccola nobiltà, di parte Guelfa, cioè sostenitrice del Papa.
Studia con i più importanti maestri dell’epoca e si innamora di Beatrice che diventa l’ispiratrice delle sue poesie. La sua vita di poeta è influenzata dalle lotte politiche del comune di Firenze, fra Guelfi bianchi e Guelfi neri. Entra in politica e si schiera con i Guelfi bianchi che sostenevano il non intervento del Papa nelle vicende di Firenze. Salgono però al potere i Guelfi neri e dante viene condannato all’esilio. In esilio il poeta scrive il “De vulgaris eloquentia” un trattato sulla lingua volgare e la sua importanza. In quest’opera, scritta in latino, vengono esaltati i meriti della lingua volgare che i dotti dell’epoca ritenevano non degna. Nei primi anni del ‘300 si rifugia a Ravenna e qui completa la sua opera più importante: la Divina Commedia. L’aggettivo Divina viene dato da Boccaccio perchè ritenuta divina dal punto di vista letterario. Dante muore pochi anni dopo nel 1321. La Divina Commedia è scritta in terzine di versi endecasillabi sciolti in rima incatenata ed è formata da tre cantiche: Inferno, Purgatorio, Paradiso. Ogni cantica finisce con la parola “stelle” ed è formata da trentatré canti. Come si può vedere tutta l’opera è costruita sul numero tre e i suoi multipli. Il “tre” esprime il concetto della Trinità ed è quindi simbolo di perfezione. Trentatré sono gli anni di Gesù e di Dante. L’opera racconta il viaggio ultraterreno di dante in un momento di forte crisi spirituale. Il viaggio è immaginato come voluto dal cielo per indicare a Dante la strada della salvezza. Lo accompagnano come guide spirituali: Virgilio, Beatrice e San Bernardo da Chiaravalle. Virgilio è il simbolo della ragione che guida il poeta verso la salvezza. Egli non avendo conosciuto Cristo non è cristiano e quindi guida dante nell’Inferno e nel Purgatorio. Egli è collocato da Dante nel limbo, un luogo di stasi dove si trovano coloro che non hanno conosciuto Gesù. Beatrice rappresenta la grazia divina e guida Dante in Paradiso. San Bernardo grande santo mariano, lo accompagna negli ultimi cerchi del Paradiso.
Il viaggio di Dante avviene attraverso un mondo pensato secondo la religione medioevale. Dal punto di vista scientifico si seguiva l’idea di Tolomeo che sosteneva che la terra fosse al centro dell’universo e il sole ruotasse attorno ad essa..
oltre i cieli vi è l’Empireo, la sede di Dio. La terra è divisa in due parti: l’emisfero settentrionale dove vi sono le terre emerse con al centro Gerusalemme e l’emisfero meridionale coperto dalle acque, dove sorge la montagna del Purgatorio. Questa configurazione era stata determinata dalla caduta di Lucifero, cacciato da Dio. La terra per l’orrore si era ritirata al suo passaggio provocando da una parte la voragine e dall’altra la montagna. La voragine rappresenta l’Inferno. Le anime dei dannati sono distribuite in nove cerchi. Più è grave il peccato più è pesante la pena; più questa è severa più sono collocati in basso. La pena è stabilita in base al principio del contrappasso. Ogni peccatore deve scontare una pena che per somiglianza o contrasto è in relazione alla colpa commessa. Un esempio di questo si ha nel cerchio dei golosi. Questi che in vita amarono troppo i cibi e si deliziarono del loro profumo, sono costretti, per contrasto, a stare in un fango puzzolente e nutrirsi di esso. Nell’Inferno sono presenti diavoli e figure mostruose della mitologia come: Caronte e Cerbero. Il primo traghetta le anime dei dannati che hanno varcato la porta dell’inferno e che devono abbandonare ogni speranza, da una riva all’altra. Il secondo invece è il simbolo dell’ingordigia,è rappresentato con tre teste e lacera i corpi dei golosi. L’essere mostruoso per eccellenza è Lucifero, l’angelo punito da Dio per il suo peccato di superbia e per essersi ribellato a lui. E’ rappresentato con sei ali di pipistrello, tre teste e tre bocche con le quali divora i peccatori. Per Dante il peccato più grande è il tradimento e quindi colloca i traditori nell’ultimo cerchio. I traditori più grandi sono: Giuda, Bruto e Cassio che vengono stritolati nelle bocche di Lucifero. La Divina Commedia ha un valore enorme perchè esprime la passione politica e il senso di giustizia di
Dante e ci trasmette la visione del mondo propria della cultura medioevale.