di Luna Fagarazzi Classe 2^ B. – Lo scorrere del quotidiano ci fa riflettere che ogni momento è scandito dal rumore. Tutte le attività svolte dall’uomo producono rumore. In ogni settore lavorativo sono impiegati degli strumenti che generano rumore. La vita di ogni città è scandita da ogni tipo di rumore. Nelle strade circolano le automobili dove i motori e clacson causano rumore. Se qualcuno si deve spostare utilizza i mezzi di trasporto quali autobus, treni, navi, aerei che per percorrere il tragitto lo fanno producendo rumore. Anche in natura esiste il rumore che va da quello più lieve come il cadere di una foglia secca in autunno, a quelli più intensi come ad esempio l’infrangersi delle onde spinte dal vento sugli scogli, ed, inoltre, a quelli più fragorosi quali quelli provocati dalle valanghe o slavine di neve che venendo giù dalle cime delle montagne lo generano nel travolgere tutto ciò che incontrano. Ebbene riflettendo consideriamo il suo opposto e cioè il silenzio. Abituati dalla vita frenetica e rumorosa contemporanea non ci accorgiamo più che il silenzio è rilassante, ma a volte inquietante. Stare in silenzio non è difficile. In questo difficile periodo dell’epidemia da Covid-19, in cui siamo stati a casa, molte volte ad annoiarsi, c’è stato il bisogno di saper stare in silenzio. Fuori dalla finestra della mia Classe ora sento le voci dei bambini della Scuola Primaria, sento chi gioca con delle matite. C’è chi prepara per la ricreazione la bottiglia di plastica per andare giù a giocare a batter-flip, ma che poi viene sgridato. In classe sento il rumore provocato dal muoversi per l’impazienza dei miei compagni che vogliono appoggiare il libretto sulla cattedra per poi uscire prima. Sento che una mia compagna apre il tappo del contenitore del disinfettante per igienizzarsi le mani. Sento una voce maschile e una femminile parlare tra loro. Addirittura si sentono i rumori di chi si annoia e di chi scrive, di chi si riposa e di chi si addormenta. C’è anche quello di chi cambia la mascherina. Bene bisogna riflettere sul silenzio! Il silenzio è un momento per organizzarsi: ci sono coloro i quali si preparano per i compiti e coloro i quali che ripongono i libri delle lezioni precedenti e si avviano a mettere sul banco quelli che servono ora. C’è chi sta salendo le scale e chi le sta scendendo. Iniziano a parlare. Sono due studenti. Ora mi trovo a casa. In genere accendo la mia cassa e ascolto musica. Mi metto, però, sul letto ad ascoltare il silenzio. Mio papà sta cucinando: il profumo dei peperoni arriva fin qui. Si sentono i tipici rumori dell’uso dei fornelli e delle pentole. Mia mamma sta lavorando. Si sente la sua voce: è in videoconferenza. Mio fratello sta giocando a Browl, si sentono i suoni del gioco. Per concludere la mia riflessione: “Il silenzio assoluto, sulla Terra, non si trova; si trova solo nello spazio; – e sicuramente non a casa mia!”.