Gennaro Dell’Aversana e Salvatore Miele (4^ B Tur)
E’ IL PRIMO ANNO D’INSEGNAMENTO IN QUESTO ISTITUTO: QUAL E’ STATA LA PRIMA IMPRESSIONE E COME VI TROVATE?
Insegno Storia dell’arte ormai da qualche anno ma sono di ruolo dall’anno scorso. Mi sono trovato in questo contesto forse anche un po’ prevenuto, sono sincero: avendo io insegnato l’anno scorso unicamente in un liceo, trovandomi ora in un tecnico avevo di questo tipo d’istituto un’idea diversa. Ma ben presto mi sono reso conto che comunque i ragazzi si impegnavano, erano interessati, c’era una preparazione di base più che più che soddisfacente. Ora che ci sono da più tempo mi sono anche reso conto che effettivamente ci sono molti ragazzi validi, tutto funziona molto bene. È una bella scuola che promuove molte iniziative per i ragazzi . Nella scuola di oggi questa è una necessità: il fatto che voi alunni veniate messi nelle condizioni di avere tante occasioni è per voi un vantaggio che molti ragazzi invece non hanno.
CHE COS’E’ L’ARTE PER VOI?
L’arte fondamentalmente è la forma massima d’espressione perché l’arte, soprattutto se noi la vediamo da un punto di vista di arte contemporanea è ormai “unione di tutto”, si può esprimere qualunque sentimento, qualunque idea. L’arte può essere utilizzata come forma di denuncia quanto può essere utilizzata anche come forma di plagio. Noi sappiamo benissimo che l’arte può essere utilizzata per spingere le masse in una certa direzione così come può essere utilizzata per spingere le persone contro una certa posizione. L’arte è tutto. Io fondamentalmente nasco come archeologo quindi legato all’arte antica, legato alla storia antica, legato a un tipo di arte che è espressione di civiltà, espressione di cultura ancora prima che elemento estetico e quindi l’arte fondamentalmente è questo, è la massima forma di espressione poiché all’interno dell’arte c’è tutto e attraverso l’arte si può dire di tutto.
CHE COS’E’ IL FAI?
Allora il FAI Fondo Ambiente Italiano è una delle principali associazioni italiane, ha varie diramazioni sul territorio e si occupa ormai da molti anni di valorizzare i luoghi che altrimenti resterebbero chiusi, ha sicuramente questo grande merito di dare grandi possibilità ai ragazzi di collaborare . Il FAI molto spesso durante queste giornate, dà la possibilità a tanti ragazzi di entrare a stretto contatto con quello che è il patrimonio delle loro terre visto che la conoscenza del territorio è alla base di ciascuno di noi. Conoscere il proprio territorio non è altro che un modo per poter conoscere le proprie radici. E’ fondamentale conoscerlo soprattutto in zone che per varie ragioni tendono ad essere un po’ depresse.
Il FAI è uno strumento utilissimo anche perché, attraverso le tante collaborazioni con le scuole, permette di creare questo doppio legame tra il mondo educativo per eccellenza, la scuola, e il patrimonio del territorio.
LA NOSTRA SCUOLA PARTECIPA ATTIVAMENTE ALLE GIORNATE FAI. COME PENSA SI SIANO SVOLTE LE ULTIME?
Nelle Giornate di Autunno la nostra scuola è stata per lo più uditiva. In queste Giornate di Primavera invece i ragazzi sono stati parte attiva. Penso che siano state esperienze formative tanto la prima tanto quanto la seconda poiché ci si rende conto di quello che una persona vuole sentire. Cioè voi stessi quando avete partecipato alle Giornate di Autunno vi siete resi conto che una persona che parlava vi ha attirato più rispetto un’altra e quindi quando poi vi siete trovati dal lato opposto, quando vi siete trovati a dover parlare, a dovervi esprimere, quando vi siete sono trovati a catturare l’attenzione avete scelto il vostro stile e questa cosa secondo me è fondamentale perché in giornate di questo tipo una persona comincia a formarsi . Ci si può formare al livello umano e a livello professionale perché il ruolo della guida turistica in un territorio come quello campano ha grande richiesta e iniziare dalla scuola a calarsi in un ruolo che, lavorativamente parlando, è un vantaggio che chi non ha non applica.
PUO’ L’ARTE AVVICINARE I GIOVANI ALLA SCOPERTA E ALLA VALORIZZAZIONE DEL NOSTRO TERRITORIO?
Sicuramente sì. Fondamentalmente sono due le strade: la storia e l’arte. Se la storia tende ad essere un po’ ostica per come si fa normalmente a scuola (nomi e date, successione di eventi), la storia dell’arte, essendo basata sull’elemento visivo e sull’elemento grafico, è una via più facile, una strada che porta poi alla storia e alla conoscenza del territorio, cioè è tutto collegato. Io penso che l’arte sia fondamentale per conoscere ciò che già c’è ma anche come forma di espressione. Se voi conoscete il territorio da cui venite e l’arte di questo vostro territorio potreste divenire in futuro, qualora ci siano le attitudini, artisti in grado di valorizzare il territorio, forse attraverso la fotografia, forse attraverso anche la musica (che sono sempre delle forme d’arte), forse attraverso il videomaking che va sempre di più di moda. Ma se tu non conosci ciò da cui vieni, non hai radici e senza le radici un albero non cresce.