di Filippo Furli (classe 1^C) e Aaron Ferro (classe 1^A) – Un caro saluto a tutti i lettori. Desideriamo porre all’attenzione di tutti un grave fatto che è accaduto nel mese di agosto in una Regione d’Italia. Abbiamo deciso di esprimere la nostra vicinanza alle famiglie dei defunti alle quali vanno le nostre più sentite condoglianze.
Il ponte Morandi di Genova, vanto dell’ingegneria civile dell’Italia del Boom Economico degli anni sessanta è crollato il 14 agosto 2018 alle ore 11 e 36 causando la morte di 43 persone.
Per il suo crollo è stato anche dichiarato lo stato di emergenza. Le cause del crollo sembrano essere le mancate manutenzioni a dei tiranti. Molte persone avevano notato il deterioramento del rivestimento dei cavi d’acciaio che agivano da tiranti della superficie stradale.
E’ crollata la parte del ponte che era di sopra ad un fiume e alla zona industriale le conseguenze sono state molto dure sia per il quartiere che per la parte produttiva e ci sono stati anche molti disagi per la circolazione di auto e TIR.
Ci sono state delle proposte di ricostruzione. Una di queste è stato il regalo di un progetto per un nuovo ponte da parte del famoso architetto Renzo Piano.
Il Comune di Genova attraverso il Sindaco Marco Bucci che è stato nominato Commissario Straordinario ha deciso che la parte restante del ponte sarà smantellata.
I lavori dovranno iniziare poco prima di Natale.
Una nostra domanda: ‘Perché in Italia prima si devono verificare le stragi e poi si corre ai ripari?’.
Non è più semplice determinare una commissione che faccia dei controlli costanti e a tappeto su tutte le opere di infrastruttura civile che hanno più di trent’anni per garantire una sicurezza civile?