di Martina Papa
Dagli squarci del terreno/
si odono urla strazianti/
di uomini affranti/
nelle foibe mortificanti/
dai ricordi raccapriccianti./
Sono pianti di dolore/
di chi sul volto ha già il colore/
della morte./
Inutile tentar la risalita/
dalle mani sfugge la vita./
Il terreno è di sangue intriso/
e di lacrime che hanno rigato il viso!/
Orme umane hanno calpestato/
un terreno che è stato per troppo tempo, ahimè dimenticato!/
Guardiamo al futuro/
e con il passato mai innalzare un muro…/
Il passato è memoria/
anche se spesso sporca i libri di storia!/
Gli occhi ed il capo l’uomo ha abbassato/
alla vista di quei corpi ammassati,/
la vergogna lo ha pervaso/
e la tristezza invaso,/
pensando a quei corpi che nelle foibe cadevano/
su altre vite che si spegnevano./
Lottiamo, urliamo affinché i nostri occhi/
non possano rivedere/
e tutto questo non possa più accadere!/