//Il novello decameron della Maiuri 8

Il novello decameron della Maiuri 8

di | 2020-03-16T16:05:09+01:00 16-3-2020 16:05|Alboscuole|0 Commenti
  di Luca Mazzarella IID- Davide e il piccolo Rocky   Davide è un ragazzo di 15 anni che vive in un piccolo paesino di montagna; un giorno, Davide tornando da scuola, vide un cane che sembrava malato, debole e gracilino, lo portò con sé a casa ed i genitori, che amavano gli animali, viste le condizioni del cane, lo portarono immediatamente dal veterinario . Fortunatamente non aveva gravi danni: era solo molto debole per la mancanza di cibo, così si avviarono verso casa e acquistarono una confezione di cibo per cani nel negozio più vicino. Dopo pochi giorni Rocky, così avevano chiamato il cagnolino, riuscì a riprendersi grazie alle cure dei suoi padroni. Così Rocky trovò anche una nuova casa dove poter vivere, protetto dalle intemperie, dal freddo, dai pericoli della strada; infatti fino ad allora il cane viveva per strada, tra le campagne circostanti, con altri cani andava alla ricerca di cibo e con loro si rincorreva e spesso rischiava anche di morire perché di lì passava un trattore oppure velocemente qualche auto, adesso viveva invece in uno splendido e confortevole posto. I primi tempi Rocky si dimostrò affettuoso nei confronti di Davide, si faceva accarezzare, giocava con una pallina di stoffa, scodinzolava ogni qual volta Davide gli si avvicinava, stavano molto bene insieme. Ogni cosa di quella casa interessava Rocky, era attratto e incuriosito nello stesso tempo, imparava come comportarsi a stare in una famiglia. Pian piano però il padre di Davide dimostrava intolleranza nei confronti del cane, non sopportava che Rocky saltasse sui divani, giocasse sui tappeti e che con la pallina avesse rotto diversi oggetti, cominciò ad essere severo e rigido nei suoi confronti, gli dava bastonate per addomesticarlo. Cominciò a diffondersi un clima di tensione in quella casa, Rocky non giocava più con Davide, era spesso impaurito e rannicchiato per un’improvvisa bastonata, Davide angosciato e deluso per il comportamento violento del padre era rinchiuso nella sua stanza e non usciva se non per andare a scuola. Un giorno proprio a scuola la professoressa di Davide spiegò l’importanza della libertà e fu in quel momento che il ragazzino capì che doveva liberare il suo Rocky, capì di essere stato egoista nel portarselo a casa e obbligarlo a vivere come un prigioniero. Così ritornato da scuola Davide abbracciò per l’ultima volta Rocky, aprì la porta di casa e gli fece cenno di andare. Rocky dapprima avanzava lentamente ma poi d’un tratto cominciò a correre libero e felice tra le montagne.