–di Ludovica Ponticelli ID– Il mondo magico di Azzurra
Benvenuti nella storia di una ragazzina di nome Azzurra.
La sua famiglia era formata da suo padre, di nome Carolino, sì un nome particolarmente insolito! E da sua madre, Pasqualina di nome e Checarina di cognome. Da qui già si può dedurre che era una famiglia molto, anzi troppo, originale! Scusate, manca ancora Cristoforo, il cagnolino di Azzurra.
Se esistesse una piramide sociale dei ragazzi, formata da una parte inferiore, quella dei ragazzi comuni, una parte intermedia, costituita dai rari, e una parte apice della piramide, abitata dagli ultra rari, sicuramente Azzurra avrebbe fatto parte dei comuni, mentre dentro di sé si riteneva un’ultra rara. Si immaginava cantante lirica del San Carlo di Napoli mentre, nella realtà, cantava in modo stonatissimo rivolta al povero nonno dal nome Carlo che, dopo quella cantatina, diventava un Santo! Altre volte si immaginava ballerina della Scala di Milano ma, in realtà era solo ballerina sulla …scala di accesso a casa sua!
Azzurra alternava la sua vita tra momenti di fantasia e di immaginazione a momenti di vera realtà.
Un bel giorno venne svegliata dalla voce decisa della madre che diceva: “Tesoro! Ho appena scoperto che purtroppo si è diffuso nella nostra nazione un terribile virus che ci costringerà a restare in isolamento, chiusi in casa, per evitare il contagio.” Si trattava del coronavirus, il micidiale virus proveniente dalla Cina.
Azzurra voleva saperne di più, cos’era? … come agiva?… come si trasmetteva?… e tanto altro ancora. Chiedeva spiegazioni precise sulla faccenda. In tre ore e trenta minuti Azzurra aveva assunto tutte le informazioni del caso ed era diventata la specialista del COVID 19.
Ormai i pomeriggi erano vuoti, nulla da fare…non si poteva uscire, andare a scuola, a spasso o per negozi. La noia si faceva sentire sempre di più.
Una sera Azzurra sognò di avere di fronte il coronavirus, una figura nera che, con voce accattivante, le diceva: “Ciao, Azzurra! Cosa ne dici di abbracciarmi un po’? Vorrei un bacino! Annusami! Da oggi sto usando un nuovo, bellissimo, profumo.” Sempre nel sogno, Azzurra, consapevole di chi aveva davanti, rispose a tono: “No! Non ci penso proprio! Le cose che hai detto sono le più sbagliate in questo periodo. Ma tu, sai cosa hai combinato? Per colpa tua vi sono più di 30.000 casi di contagio, con 3000 guariti e 3000 morti! Questo tutto per colpa tua e tu!?…Vuoi che mi contagi anch’io? …Mai!!”
Poi, come una sonnambula, si alzò dal letto per prendere una racchetta, di quelle usate per liberarsi di mosche o zanzare, e, ancora sognando, cercò di uccidere il virus.
L’unico problema era che questo combattimento avveniva pure nella realtà, infatti la mamma, sentendo rumori strani, andò in camera di Azzurra e la trovò che picchiava il davanzale della finestra con la racchetta, cercò di non farsi domande e tornò a dormire. La mattina successiva Azzurra si svegliò con la convinzione di essere riuscita ad uccidere il virus. Ben presto, però, si rese conto della dura realtà. Il virus era ancora vivo e vegeto e i casi di contagio aumentavano a dismisura.
Così ogni sera apriva il suo diario che affettuosamente chiamava Cicciolino e disegnava, al suo interno, dei fumetti ispirati sempre al solito protagonista che veniva sconfitto.
Ad esempio, uno dei fumetti rappresentava il COVID 19 che volava nel cielo mentre un aereo lo prendeva in pieno, uccidendolo.
Una volta Azzurra sognò di costruirsi un’armatura e una spada di cartone, fortissima per sfidare il “mostro” virus.
Quella mattina, come al solito, il sole si svegliò. Sull’albero vicino casa, cominciò a farsi sentire un timido cinguettio, poi sempre più forte… Azzurra si svegliò, con il cuore a mille, con un nodo alla gola, riuscì a gridare:”Mamma….il mostro…non ce l’ho fatta…!”
“Azzurra, che hai, tesoro? Tranquilla! Svegliati o farai tardi a scuola!”
Azzurra prese coscienza del tempo, raccolse i suoi pensieri,
si affacciò alla finestra, vide il pulmino giallo con la scritta “Scuolabus”, la robusta Giovanna che prelevava i ragazzi e si rassicurò. Capì così che tutto era tornato come prima: il mostro era stato debellato !!