Di Marta S. V B – XXI Aprile – Il 10 maggio siamo partiti per andare al campo scuola.
Mamme che piangevano, bambini che correvano per portare le borse…
3… 2… 1… partenza!
È stato proprio un bel viaggio perché abbiamo fatto i cori dei pompieri e cantato canzoni, anche se ci dovevamo interrompere per via di Remo, quel brontolone dell’autista, che è stato sempre: pancia in fuori, braccia incrociate e broncio sul faccione.
Dopo un’ora e mezza siamo arrivati a Tarquinia, abbiamo fatto un giro e siamo andati al comune e al duomo.
Breve sosta per il pranzo e… in piedi tutti! Direzione necropoli!
Arrivati ma… abbiamo aspettato 2 ore sull’autobus poi siamo scesi e abbiamo aspettato Maria Pia, la guida.
Eccola finalmente ma cosa…? È un clown? Aveva i capelli multicolore, la faccia truccata di viola e il rossetto azzurro…bravissima!
Ci ha mostrato numerose tombe e, quando siamo tornati sul pullman, le maestre hanno annunciato le tanto attese… camere! Io sono capitata con Kristal. Ci siamo sistemati, abbiamo cenato e siamo stati tutti insieme, infine siamo ritornati nelle nostre stanze.
”Marta… Marta…” la voce della maestra Eliana mi è entrata nelle orecchie e ho un ricordo confuso di quando la maestra ha svegliato Kri e ci ha detto di scendere alle 8:00.
Colazione, viaggio e, arrivati al parco della maremma con Tommaso, la guida, abbiamo visto molti particolari della natura oltre all’orma di un cinghiale ma la cosa che mi ha colpito di più è stata la foce del fiume Ombrone, il fiume era infatti sporco e marrone scuro, il mare con cui si incontrava era marroncino più chiaro ma si vedeva una linea come se fiume e mare non volessero unirsi e la stessa cosa succedeva con un altro tratto di mare che era blu e c’era una “linea” che lo divideva dal mare sporco.
Era uno spettacolo incredibile ma… che stanchezza!
11 km abbiamo camminato!
Poi finalmente siamo andati al giardino dei Tarocchi! Una meraviglia!
L’autrice Nicki de Saint Phalle si è ispirata a Parc Guell di Barcellona e al Bosco dei Mostri di Bomarzo.
Un giorno la famiglia Agnelli decise di regalarle una collina su cui lei, nel 1978, iniziò a costruire il giardino e, quando nel 2002 morì che il parco non era completo, lei poco prima di morire chiese di non finire il parco senza di lei, così il parco rimase incompleto.
Le opere che mi sono piaciute di più sono state: la papessa, l’imperatore (la casa per suo marito ossia il suo imperatore) e l’imperatrice (la sua casa).
Ritornati in albergo ci siamo sistemati, cena e dopo giochi e balli di gruppo, siamo andati a dormire.
Toc! Toc! Toc! Ragazzee! La maestra Manuela ci ha svegliato e dopo colazione e aver preparato la valigia siamo andati al parco della Feniglia dove abbiamo visto molti uccelli.
La camminata non è stata stancante come la precedente.
Abbiamo fatto una pausa a Porto Ercole ossia… al mare!
Dopo progetti strampalati e gran divertimenti, abbiamo pranzato in un bar lì vicino dove abbiamo praticamente comprato tutto.
Durante il viaggio di ritorno abbiamo chiacchierato, giocato e guardato i nostri souvenir.
Alla fine del viaggio siamo scesi e abbiamo recuperato i bagagli e abbracciato i nostri genitori.