//Il Liceo Scientifico Nifo assiste all’opera teatrale” Le radici del male”al teatro Troisi di Napoli.

Il Liceo Scientifico Nifo assiste all’opera teatrale” Le radici del male”al teatro Troisi di Napoli.

di | 2024-03-21T12:45:17+01:00 20-3-2024 19:09|Alboscuole|0 Commenti
Il 20 marzo 2024, il Liceo Scientifico Nifo assiste all’opera teatrale ” Le radici del male”, al teatro Troisi di Napoli. La commedia, scritta, diretta e interpretata da un Eduardo Tartaglia in stato di grazia, vede in scena, tra gli altri, anche gli attori Veronica Mazza , Gianni Parisi e Peppe Miale. Essa è tratta dal libro del magistrato: “NCO Le radici del male”.
Oggi le ragazze e i ragazzi sono entrati nel teatro Troisi e il teatro è entrato dentro di loro. La rappresentazione ha saputo catturare tutto il loro interesse che si è tramutato in vivo entusiasmo. Noi proff. abbiamo assistito a due grandi fenomeni. Il primo è quello nobile del teatro che affascina, diverte, emoziona, insegna, mostra la sua forza attraverso azioni vivide più vere del vero, come ci insegnano da sempre i nostri avi greci e romani. Il secondo è quello dei giovani, dei nostri giovani, che si infiammano assistendo a scene che con garbo, ironia, ma anche con drammaticità, fanno riflettere.
Oggi hanno esplorato la realtà dei comportamenti umani, in un viaggio significativo, coerente e giusto verso la consapevolezza che di fronte ai grossi problemi legati alla camorra non ci si può voltare dall’altra parte, perché, anche se possiamo fare poco, il nostro contributo aiuta tutti a sperare in un mondo migliore.
“Le radici del male – scrive Tartaglia nelle sue note – è uno spettacolo immaginato innanzitutto per essere affidato alla sensibilità e all’intelligenza di spettatori giovani. Oltre che, evidentemente, a quelle altrettanto preziose dei loro educatori. È una riflessione urgente, quasi un’esigenza artistica, civile ed umana; che nasce in questi giorni terribili in cui, ancora una volta, la nostra Città, la nostra Gente, soprattutto i nostri Ragazzi vengono sconvolti dal sangue di una vittima innocente. Ancora una volta un’altra vita giovane brutalmente negata.
Ed ancora una volta per colpa di una mano assassina assurdamente ancora più giovane. La tragedia del poco più che ventenne talentuoso musicista Giovanbattista Cutolo, ormai “Giò Giò” per tutti e per l’eternità, freddato senza motivo nella notte napoletana proprio nel centro della città, nella appena rinnovata Piazza Municipio, da un killer di appena sedici anni è divenuta immediatamente una terribile ed inaccettabile metafora. Ed il suo efferato omicidio subito letto come un ineludibile barbarico sacrificio, tanto simbolico quanto agghiacciante, che questo Popolo pare costretto periodicamente a tributare alle Forze del Male: che sono state dai più definite, “irrimediabilmente inestirpabili”, quasi fossero l’unico imperituro tessuto connettivo in grado di sostenere in maniera morbosa e pestilenziale ogni componente sociale di questa nostra realtà.
È una conclusione disperante alla quale, per fortuna, sin dalla primissima ora tutti quanti, soprattutto i ragazzi, si sono opposti con la veemenza di chi sa che la resa alle “Forze del Male” deve essere vista come il più intollerabile ed inammissibile dei tabù. Sulla scia di ciò, questo spettacolo, ci è parso naturale farlo scaturire dall’esperienza personale e vera di chi, per combattere quelle “Forze del Male”, ha vissuto e vive per estirpare “Le Radici del Male”. Solo conoscendone le origini più profonde, quelle che appunto spesso si annidano ben sotto la superficie e le apparenze, si può immaginare di combattere e di sconfiggere un nemico così tanto più forte quanto più subdolo e inafferrabile.
La storia e la vicenda umana del Magistrato Catello Maresca viene da sempre contrassegnata dalle nefandezze della Camorra: dal dolore di bambino che vede il suo compagno di interminabili partite di pallone giù al cortile costretto ad andar via per l’ammalarsi del papà a causa dello sversamento illegale di rifiuti tossici; al trauma per l’assassinio di Giancarlo Siani suo reporter di riferimento ai tempi del Liceo quando ci si sperimentava nella scrittura del Giornale Scolastico; alla delusione dell’incendio criminoso della celebre discoteca Seven Up di Formia che pone fine alle illusioni di una serata magica agognata per mesi e mesi…
Come allora immaginare una vita diversa da quella di chi accetta la sfida del Male e decide di affrontarla con il coraggio del cuore e l’intelligenza della ragione? La sua lotta alla Camorra, diventa allora una narrazione che da biografica si dipana presto quasi come una metafora. Ed ogni singolo personaggio di ogni singola storia raccontata, da protagonista di cronaca assume, quasi senza che ce ne accorgiamo, le sembianze addirittura di simbolo.
Dall’antagonista per eccellenza, il Grande Criminale arrestato dopo decenni di lotta e quindi finalmente pentito, al Vecchio Magistrato vero mentore del giovane Maresca; dagli oscuri “collaboratori” di una parte di Stato troppo grigia per essere affidabile, ai veri eroici compagni di lotta del magistrato silenziosamente al suo fianco in ogni momento; dai politici protagonisti di tanti anni della nostra vita pubblica, all’oscura infermiera artefice di tante falsificazioni di referti ed analisi per favorire ricoveri e scarcerazioni facili… A ciascuno il suo “ruolo in commedia”, dunque. A noi, il ruolo di provare a contribuire a tener deste l’attenzione e le coscienze di quelli che saranno gli Uomini e le Donne di domani. Il nostro futuro, ma già anche il nostro presente, è nelle loro mani. Ed è soprattutto nei loro cuori»