//Il Liceo Scientifico assiste al film “Zona di interesse”

Il Liceo Scientifico assiste al film “Zona di interesse”

di | 2024-02-23T17:14:42+01:00 23-2-2024 17:12|Alboscuole|0 Commenti
Il giorno 23 febbraio 2023 gli allievi del Liceo Scientifico hanno partecipato alla visione gratuita del film “Zona di interesse” al cinema Corso-Seccareccia di Sessa Aurunca (Ce). I ragazzi hanno potuto vedere e riflettere sulle terribili sofferenze della Shoah grazie a questo film, che ha ricevuto 5 nomination agli Oscar, e che racconta l’Olocausto, tra banalità del male e l’orrore della soluzione finale. Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Martin Amis, si tratta di un lungometraggio necessario, pronto a ricordarci che tutti possiamo trasformarci in carnefici.
“La zona d’interesse” inizia e finisce con uno schermo nero, perché si tratta di un’opera che va ascoltata oltre che visionata. Le immagini ci mostrano la quotidiana quiete di una famiglia tedesca.
Un marito, una moglie e il loro cinque figli immersi in un bucolico Eden, fatto di tuffi in piscina, domeniche trascorse a pescare in riva al fiume, tazze di the degustate alle cinque del pomeriggio e giornate spese in ufficio tra carte e burocrazia.
Solo che il pater familias all’anagrafe di chiama Rudolph Hoss, militare, criminale di guerra tedesco, membro delle SS e primo comandante del campo di concentramento di Auschwitz. La deliziosa villetta in cui abita con i suoi cari si trova a pochi passi da un indicibile orrore.
Oltre il muro, ogni giorno vengono sterminati con il gas Zyklon B, i prigionieri ebrei. I loro corpi bruciati si trasformano in quelle che lo scrittore Elie Wiesel chiamava  “ghirlande di fumo sotto un muto cielo blu”.  Ma la sola preoccupazione della famiglia Hoss è continuare a vivere nella splendida cornice di quella Zona d’interesse.
Eppure, superato lo choc della scoperta, a emergere con vigore è il ruolo simbolico della rappresentazione messa in atto da Glazer.
Una volta che tra spettatore e personaggi si è creato un distacco siderale, ecco che la sceneggiatura li riavvicina, insinuando il dubbio che sia proprio la normalità di alcuni piccoli gesti e dialoghi il monito nascosto di La zona d’interesse.
I discorsi sulla carriera professionale di Rudolf, il ménage famigliare o il contrasto tra la personificazione di animali e piante a scapito dell’oggettivizzazione delle vittime di Auschwitz, la costante sensazione di vivere in una bolla, nella negazione di quel che avviene al di fuori, riproduce comportamenti e vizi della nostra contemporaneità borghese.