CRISTIAN TRENTADUE
Il 16 febbraio si è svolta nella palestra del plesso “Calò” la manifestazione in onore della giornata del ricordo. Sono intervenuti Don Gennaro Inglese, Norma Costella e Daniela Dian.
La manifestazione è iniziata con l’Inno di Mameli ed è continuata con la spiegazione ai ragazzi della parola “foibe” dicendo che esse sono pozzi o caverne verticali, dette anche inghiottitoi nei quali venivano gettati gli italiani e altre vittime tra il 1943 e il 1947. Era il 1945 quando le truppe del maresciallo Tito si scatenarono sull’Italia uccidendo fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, donne e bambini che spesso venivano buttati nelle foibe ancora vivi; a volte alle vittime venivano legati gli avambracci con fili di ferro e poi bastava sparare al primo per far cadere tutti gli altri nelle foibe.
Il trattato di pace fu firmato il 10 febbraio 1947 e si è scelta questa data per il giorno del ricordo. Ci sono persone che ancora oggi dubitano del reale avvenimento dei fatti, eppure ci sono persone che hanno vissuto in quel periodo e che hanno preso parte alle spedizioni per recuperare i corpi infoibati. Questa pagina di orrenda storia del nostro Paese si sta ripetendo oggi, con le vittime dell’Isis, in Medio Oriente dove sono state ritrovate delle foibe con 12000 persone morte, ma potrebbero essere molte di più. In questa parte del mondo sono migliaia e migliaia gli uomini che vengono uccisi, torturati e costretti a lasciare le città, arrivando sui barconi anche in Italia. Quello che è accaduto durante la seconda guerra mondiale ci deve far riflettere e fare in modo che non si ripeta, perché un mondo dove non c’è cattiveria è un mondo più bello.