di Eva Boccato, Classe 2^ C. –
Cari lettori e care lettrici bentornati tutti e tutte a leggere gli articoli della nostra testata ‘Foscarini News’ desidero iniziare a scrivere i miei articoli con quello dedicato ad una mia personale passione per gli animali. Ebbene, da un po’ di settimane ho adottato un geco leopardino femmina di nome Dina. Seguendolo devo dire che ciò mi sta piacendo molto, perciò, oggi, in questo mio articolo, vorrei raccontarvi qualcosa di concreto su questo animaletto, che appartiene alla specie delle lucertole, e come prendersene cura. Il geco leopardino o geco leopardo (Eublepharis macularius) sembra un animale insolito da tenere in casa, ma negli ultimi anni invece sta diventato molto popolare nelle case delle persone. E’un sauro originario dell’Asia centro meridionale, Afghanistan meridionale, Pakistan e India nord occidentale. Vive in ambienti caldi e rocciosi e nelle sabbie dei deserti dell’Asia meridionale. Una delle sue caratteristiche particolari è quella di avere le palpebre mobili, al contrario di quelle degli altri gechi, che gli permettono di chiudere gli occhi, da questo deriva il nome ‘Eubleplharis’, mentre il termine ‘macularius’ indica la presenza di macchie nere in tutto il suo corpo. Questo animale deve vivere dentro ad un terrario, il quale imita il suo ambiente naturale, perciò dovrà essere sviluppato in orizzontale e non in verticale. Come dimensioni questo animale è grande circa 20 cm, ma i maschi sono leggermente più grandi delle femmine. Date queste dimensioni la misura del terrario potrebbe essere: 20 x 20 x 20 cm quando è sotto i 4 mesi, di 30 x 30 x 30 cm da sei mesi fino ad un anno, quando è adulto va da un minimo di 40 x 40 x 40 cm ad un massimo di 60 x 40 x 40 cm. Un quarto del terrario dovrà essere climatizzato attraverso un tappetino riscaldante e regolato dai 29 ai 31 gradi centigradi con un termostato. Sopra al tappetino, che andrà inserito sotto il terrario e non dentro perché rischierebbe di bruciare l’animale, bisognerà mettere una tana dove il geco andrà per digerire o quando vorrà essere lasciato in pace. Poi bisognerà anche un’altra tana possibilmente chiusa dove all’interno si andrà a inserire della fibra di cocco inumidita per quando dovrà fare la muta ossia cambiare la pelle. Come ho già detto prima questo geco è terricolo e gli mancano le lamelle adesive, quindi non necessita di arrampicarsi, ma se gli si metterà una roccia nel terrario, avendo le unghie su ogni dito può arrampicarsi, perciò non la rifiuterà, anzi la userà volentieri. A questo animale crepuscolare non è assolutamente necessaria la luce, ma comunque sarebbe meglio collegare ad una zona del terrario una lampada possibilmente UVB che stia accesa almeno 4 ore al giorno. Il colore di questo animale può essere: arancione, giallo, beige e marrone chiaro, bianco e nero, sempre con macchie nere. Di solito il colore più raro va a decidere il suo prezzo. Lo si può trovare nelle fiere di rettili ma anche in negozi specializzati come per esempio Agri Pet Garden che è un negozio di Padova dove personalmente ho preso la mia Dina. Questo animale si nutre di insetti come: tarme della farina, grilli, locuste o camole del miele, ma principalmente di grilli e tarme. Quando è sotto i 4 mesi deve mangiare tutti i giorni, invece quando ha dai sei mesi in poi, ogni due giorni e quando è adulto, due o tre volte alla settimana. Non bisogna lavarlo, ma quando ha effettuato la muta gli rimane della pelle in più sulle zampe, perciò bisognerebbe metterlo in un piatto con un pò di acqua altrimenti potrebbe perdere le dita. Vive fino a 15 anni.