di Carola Vivacqua – Studiando la letteratura, quest’anno, mi sono appassionata ad un’opera di molto successo, scritta da Carlo Goldoni nel 1753. Si tratta de “La locandiera”, commedia suddivisa in tre atti e rappresentata per la prima volta al Teatro Sant’Angelo di Venezia. Mirandolina, la protagonista della commedia, è una donna sicura di sé e intelligente, emancipata e audace … ma  non voglio annoiarvi con una trattazione lunga, mi limiterò a raccontarvi la trama a modo mio, attraverso una riscrittura in versi della commedia goldoniana.

Ho letto una commedia di Carlo Goldoni

è molto bella e ricca di emozioni,

si intitola “La locandiera”

e parla di una donna che vanitosa era.

Mirandolina era costantemente corteggiata

e dal Marchese e il Conte amata,

ella non si concesse a nessuno

ed è così che ne arrivò ancora uno:

Mirandolina lo vede come uno delle sue prede,

ma il Cavaliere inizialmente non cede,

la strategia di seduzione ben pianificata

con una serie di scene comiche è rappresentata.

Il Cavaliere, così, prima di partire

riconosce che per vincere il potere femminile,

non basta odiare e disprezzare

ma è necessario scappare.

Fabrizio, il cameriere, le chiede di sposarlo

e lei decide, per amor del padre, di accettarlo.

Infine la protagonista esorta

a non lasciarsi ingannare dalle lusinghe di una donna.