“Tutti hanno diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…” Costituzione Italiana art. 21.
Per libertà si intende la condizione in cui un individuo è, appunto, libero di decidere, pensare ed esprimersi come crede sia più opportuno, senza alcun tipo di restrizioni; pertanto credo che essa sia il bene più prezioso che l’umanità possa avere. Oggi noi giovani pensiamo che ciò sia banale e scontato, senza pensare alle lotte che i popoli antichi hanno dovuto combattere per ottenerla e per rendere il mondo come è oggi. Essa, infatti, sin dal principio, è stata la più grande aspirazione dell’uomo e, ancora oggi, le popolazioni dei Paesi del terzo mondo e degli Stati in cui vige un regime dittatoriale, ne sono private. Basti pensare ai Paesi musulmani in cui le donne sono viste ancora come esseri inferiori agli uomini e, quindi, “povere” di diritti o ai molti Paesi sviluppati in cui molti ragazzi della mia età o addirittura più piccoli sono sfruttati da persone senza scrupoli il cui solo interesse è il guadagno. Perciò mi ritengo molto fortunato ad essere nato in un Paese “avanzato” come l’Italia e di essere libero di dire e di pensare quel che voglio senza, ovviamente, offendere la sensibilità altrui. Molte persone credono che la libertà si riduca a mostrare agli altri di essere liberi, una specie di “sono libero quando gli altri credono che io lo sia… Io, al contrario, credo che siano schiave dell’apparire e che non si sentano davvero libere di mostrarsi per quello che sono. Penso che la vera libertà sia quella interiore, che ci disancora dai giudizi e dai pregiudizi degli altri. È anche vero, però, che viviamo in una generazione in cui, a causa dei social e delle nuove tecnologie che, con pochi “click” ti mettono in contatto con il mondo intero, per qualunque cosa tu faccia vieni giudicato: se condividi una gioia con gli altri ci sarà sempre qualcuno che troverà il pelo nell’uovo e che criticherà, poiché non ha nulla di meglio da fare; mentre, se si afferma qualcosa che va contro la massa, chiunque sarà pronto ad insultare, senza pensare che dietro lo schermo di un telefono c’è una persona con dei sentimenti e, magari, molto fragile a cui un commento negativo potrebbe davvero far star male. Quindi credo sì, che l’innovazione delle tecnologie sia un grande passo avanti per l’umanità poiché ci consente di fare cose che fino ad un decennio fa erano impensabili e ha reso realizzabile l’irrealizzabile, ma che allo stesso tempo danno spazio ai leoni da tastiera, i cosiddetti “haters” che dietro profili falsi possono infierire gravemente sulla sensibilità delle persone. Io ho imparato a non pensare a quello che dicono gli altri su di me, ma a vivere la vita sempre a modo mio: con il sorriso, affrontando ogni problema con ottimismo ed essendo sempre me stesso. Credo, però, che nonostante sulla carta abbiamo tutti il diritto di esprimerci liberamente, i fatti ne dimostrino il contrario: più andiamo avanti con il tempo, più le persone divento intolleranti e volgari. Secondo me c’è una soluzione a tutti i problemi: bisogna affrontarli con un pizzico di ottimismo e tolleranza; lasciando agli altri la possibilità di dire e fare ciò che vogliono, ovviamente nel limite di quello che è previsto dalla legge, oltrepassando ogni barriera mentale.
“Disapprovo ciò che dici ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo” Voltaire
Alessandro Cellamaro
Classe 3˚ A
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