Matteo De Filippis  2° G-Il Cyberbullismo è un atto molto grave che succede in rete: può accadere che degli sconosciuti mandino messaggi, che chiedano di incontrarti o che qualche bullo diffonda sui social foto o video imbarazzanti, reali oppure facendo dei collage. Quando tutto ciò accade, colui che è vittima di questi scherzi può sentirsi molto imbarazzato, in difficoltà, triste e può arrivare a gesti estremi come non frequentare più la scuola, avere vergogna di incontrare gli amici, cedere al corteggiamento di qualche sconosciuto fino ad arrivare al suicidio. Io penso che tutto questo vada combattuto e che chi è vittima di bullismo o cyberbullismo, non deve aver paura, ma deve denunciare l’accaduto alla polizia postale e farsi aiutare dai propri familiari. A volte, invece, le vittime pensano che tutto ciò non potrà mai finire, ma solo peggiorare e che nessuno possa aiutarli; finiscono per non andare avanti e peggiorare la loro situazione. Il bullismo, invece, è ugualmente molto grave, però ha delle caratteristiche diverse. Per esempio accade nella scuola o in altri luoghi (centri commerciali, strade, palestre ecc.) e questo fa sì che non tutti sappiano dell’accaduto, come per il cyberbullismo. I due fenomeni possono essere anche intrecciati perché può accadere che mentre il bullo prende in giro la vittima, chi sostiene il bullo fa un video per poi pubblicarlo sui social. Oltre ai comportamenti, sono importanti le parole: tutto quello che il bullo dice ha un peso psicologico e morale sulla vittima. È molto importante, quindi, stare attenti non solo a quello che si fa, ma anche a quello che si dice. Matteo De Filippis – 2° G