Un bel giorno, mentre giocava insieme a loro, arrivò un signore che diceva di essere suo zio e che voleva aiutare sia lui che sua madre. In realtà Jafar, che era un mago, aveva ben altre intenzioni.
Un giorno egli propose ad Aladino di fare una passeggiata fuori città, fino a quando arrivarono in un grande magazzino di un negozio di elettronica. Lo obbligò, dietro ricompensa di dischetti della playstation, ad entrare, superare tre diversi passaggi, nascondendosi dalle telecamere, e sottrarre un vecchio computer portatile.
Aladino, insospettito da questa richiesta, arrivò a prendere il pc ma non glielo consegnò. Scoprì che il computer conteneva un file colorato e, incuriosito, lo aprì e venne fuori un genio gigante che lo fece uscire dal grande magazzino.
Il genio diventò il suo amico-schiavo e insieme tornarono dalla madre.
Passarono dei giorni e Aladino cominciò a lavorare nella sartoria di suo padre, quando vide passare una bellissima principessa di Jasmine che viveva in un castello di Courmayeur. Lei si innamorò subito di Aladino.
Grazie al genio, Aladino andò a trovarla al palazzo diverse volte, fino a quando venne scoperto dal re il quale gli disse di costruire un palazzo d’oro ad Aosta in tre giorni altrimenti sarebbe morto.
Il genio lo aiutò a realizzare la costruzione e il re ne fu fiero; intanto Jafar tornò ad Aosta e vide tutti i festeggiamenti del fidanzamento di Aladino con Jasmine.
Jafar si travestì e chiese ad una serva del palazzo di consegnargli il computer con il genio; lo prese e scappò via. Aladino era tormentato da questo furto, ma grazie ad una scimmietta sua amica che riprese il pc a casa di Jafar, il computer venne riportato a casa di Aladino.
Jafar si rese conto che tutti i suoi tentativi furono inutili e si arrabbiò così tanto che scomparve in una nuvola di fumo.
I ragazzi vissero felici e contenti e con il genio che li ha protetti per tutta la vita.