di Davide Urraro-Ambrosio Patrizia- Fusco M.Vittoria- Ambrosio Pasquale- Il ciclo dell’acqua, o ciclo idrologico, descrive il flusso di cambiamenti di stato dell’acqua che avviene in natura ed è uno dei fenomeni più importanti per la presenza della vita, sia animale che vegetale, sul nostro pianeta. Le molecole dell’acqua si muovono continuamente tra i vari stati all’interno dell’idrosfera (ossia l’insieme di tutte le acque presenti sulla Terra), quindi non esiste un vero punto di partenza per il ciclo idrologico; per facilitare lo studio tuttavia, di solito si parte dal mare. L’interruttore che innesca tutto è il Sole, il quale riscalda l’acqua del mare facendone evaporare una parte nell’aria (primo cambiamento di stato: evaporazione). Naturalmente l’evaporazione avviene anche per tutte le acque dolci (laghi e fiumi) e per l’acqua traspirata da piante ed esseri viventi. Le correnti d’aria sollevano quindi il vapore in alto, nell’atmosfera, dove la temperatura è più bassa ed il vapore si condensa in piccolissime goccioline (secondo cambiamento di stato: condensazione) che poi formano le nuvole. L’acqua così ricade sulla terra. Le nuvole poi vengono spinte dal vento, scontrandosi le une con le altre, accrescendo la loro massa. Quando i nuvoloni diventano troppo grossi, le goccioline cadono dal cielo sotto forma di pioggia. Se nella zona della precipitazione (cioè la caduta dell’acqua sotto qualsiasi forma: pioggia, grandine, neve ecc…) la temperatura si aggira intorno agli 0°C, l’acqua cade come neve e ad alta quota (sulle montagne) può accumularsi nei ghiacciai (terzo cambiamento di stato: solidificazione). Questi ghiacciai, quando arriva la primavera, si sciolgono (quarto cambiamento di stato. liquefazione) e l’acqua tornata allo stato liquido fluisce per ruscellamento, o scorrimento, creando i fiumi. I fiumi incanalano il flusso scorrendo dalle montagne giù fino a valle per poi sfociare nel mare (o in un lago o in altro fiume che poi, comunque finirà in mare).Non tutto il ruscellamento però scorre in superficie. Parte dell’acqua si infiltra in profondità nel suolo e rifornisce gli acquiferi (rocce saturate con acqua mobile che affiora in sorgenti o estraibile con pozzi o gallerie che immagazzinano enormi quantità di acqua dolce sotterranea per lunghi periodi di tempo. Tale fenomeno si chiama infiltrazione. Primo o poi però anche quest’acqua “sotterranea” torna in superficie. Il ciclo ideale si chiude quando l’acqua torna al mare e ricomincia il giro.