Giuseppe Scala-
I cambiamenti o mutamenti climatici sono definiti in climatologia
“variazioni del clima della Terra”.
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un profondo cambiamento climatico, che ha portato a fenomeni meteorologici estremi. Questo argomento è ormai più che attuale e tutti siamo chiamati ad esprimere la nostra opinione e a mobilitarci per smuovere le coscienze degli adulti e dei governanti.
Il popolo manifesta la sua sovranità attraverso il voto, atto mediante il quale elegge i propri rappresentanti: i politici e gli statisti. A loro spetterebbe di occuparsi di faccende molto più grandi di noi, come quella appena citata.
Gli scienziati che, per conto della Nazioni Unite, seguono le vicende dei cambiamenti climatici affermano che le attività umane hanno già causato circa 1°C di riscaldamento globale. Se la temperatura continuerà ad aumentare al ritmo attuale, è probabile che tra il 2030 ed il 2052 si supererà la soglia di 1,5°C. I governi di tutto il mondo, però, non sembrano dimostrarsi preoccupati per questa terribile situazione.
Per comprendere il motivo di tanto disinteresse è necessario analizzare una citazione di Alcide De Gasperi:
“Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione”.
Da questa frase ci rendiamo conto che la figura dello statista, intesa come corpo e spirito non esiste più, perché la politica si basa su una logica di breve durata volta a soddisfare le esigenze immediate degli elettori.
Se il politico avesse il coraggio di sottrarsi a questo tipo di logica, potrebbe essere ricordato per non essersi reso partecipe alla ventata di irresponsabilità che sta colpendo l’umanità e, da un punto di vista cristiano, potrà riconoscere “la dignità di persona che Dio gli ha donato”.
Emblematiche anche le parole di Capo Seattle, capo degli indiani nativi d’America, pronunciate nel 1852 in risposta alla richiesta del Governo degli Stati Uniti d’America che aveva espresso la volontà di comprare le terre del suo popolo:
“La Terra su cui viviamo non l’abbiamo ereditata dai nostri padri, l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli”. |
Il nostro bel pianeta non rappresenta un’eredità ricevuta dai nostri padri, ma è un bene da amministrare con cura e cautela poiché di proprietà dei nostri figli: gli atti che compiamo oggi si ripercuoteranno sul mondo che ospiterà le future generazioni.
Noi ragazzi rappresentiamo i futuri adulti, che dovrebbero essere responsabili ed onesti, quindi dovremmo metterci in gioco ed esprimere le nostre opinioni davanti a coloro che hanno il potere di decidere.
Dovremmo seguire l’esempio della sedicenne
Greta Thunberg, promotrice delle marce dei giovani in tutta Europa, che ha affrontato i politici e gli adulti di tutto il mondo perché questi ultimi “diano importanza al suo futuro e non ci sputino sopra”. Ecco il suo
discorso .L’attivista svedese, per far sentire la sua voce di giovane ragazza preoccupata per l’ambiente, ha portato avanti una singolare iniziativa
A partire dal mese di settembre del 2018 tutti i venerdì, anziché sedere dietro i banchi di scuola, si è posizionata davanti al Parlamento di Stoccolma, dove consegna volantini e mostra cartelli per sensibilizzare l’opinione pubblica locale sui cambiamenti climatici,lanciando così il movimento studentesco nternazionale
Fridays for Future
Accanto a lei si è schierato un docente 26enne in sciopero per gli stessi motivi. La ragazza afferma che tornerà a scuola dopo le elezioni per il Parlamento Europeo.
Ha deciso di agire dopo aver osservato quella che è stata descritta come l’estate più calda da quando gli svedesi hanno cominciato a tener conto della temperatura.
Greta è stata proposta per il Nobel per la Pace 2019 da tre parlamentari, deputati del Partito della Sinistra Socialista norvegese, perché la minaccia del clima potrebbe essere una delle principali cause di guerre, conflitti e flussi di rifugiati in futuro.
Nel frattempo Greta, nel suo paese, è stata eletta
“Donna dell’anno”.
Venerdì 15 marzo 2019 gli studenti di tutto il mondo sono scesi in piazza per far sentire la propria voce e chiedere impegni concreti contro i cambiamenti climatici. Gli organizzatori della manifestazione salva-pianeta affermano che in Italia i partecipanti sono stati circa un milione.
Anche il pontefice Francesco ha denunciato i cambiamenti climatici, scrivendo l’enciclica
“Laudato sì” e riprendendo il passo di Genesi 2, 15:
“L’essere umano ha il compito di coltivare e custodire il giardino del mondo sapendo che lo scopo finale delle altre creature non siamo noi”.
Riconvertire le industrie, riciclare, riutilizzare, rigenerare, queste sono le parole chiave per invertire la rotta, altrimenti sarà troppo tardi per la salvaguardia della nostra Madre Terra.
Giuseppe Scala, 3°E
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