di Vittoria Piccolo (classe II^G) – Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di sopruso messe in atto da parte di un bambino/adolescente, definito “bullo” (o da parte di un gruppo), nei confronti di un altro bambino/adolescente percepito come più debole, la vittima. Secondo le definizioni date dagli studiosi del fenomeno , uno studente è oggetto di azioni di bullismo quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto deliberatamente da uno o più compagni.
Non si fa riferimento quindi ad un solo atto, ma ad una serie di atti commessi contro la vittima.
Il bullismo può essere bullismo diretto (che comprende attacchi espliciti nei confronti della vittima e può essere di tipo fisico o verbale) e bullismo indiretto (che danneggia la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, attraverso atti come l’esclusione dal gruppo dei pari, l’isolamento, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul suo conto, il danneggiamento dei suoi rapporti di amicizia). Quando le azioni di bullismo si verificano attraverso Internet (posta elettronica, social network, chat, blog, forum), o attraverso il telefono cellulare si parla di cyberbullismo.
NELLE AZIONI DI BULLISMO VERO E PROPRIO SI RISCONTRANO QUASI SEMPRE I SEGUENTI RUOLI:
“bullo”: è colui che fa prepotenze ai compagni
“vittima”: è colui che più spesso subisce le prepotenze
“complice”: colui che, magari, ride all’azione del bullo, “alimentandolo”
i bulli maschi sono maggiormente inclini al bullismo diretto, mentre le femmine a quello indiretto. I maschi in particolare, tendono all’approccio di forza, mentre le femmine preferiscono la mormorazione e i pettegolezzi.Per quanto riguarda invece l’età in cui si riscontra questo fenomeno, si hanno due diversi periodi. Il primo tra i 8 e i 14 anni di età, mentre il secondo tra i 14 e i 18, ma negli ultimi anni si sono riscontrati fenomeni di bullismo anche tra i ragazzi di 11 anni e anche di meno.
Una quarta figura è rappresentata dall'”attendente o spettatore” che partecipa all’evento senza prendervi parte attivamente. Il bullismo, quindi, varia da un semplice rapporto ad una gerarchia di bulli che si circuiscono a vicenda. Gli effetti del bullismo possono essere gravi e permanenti. Il collegamento tra bullismo e violenza ha attirato un’attenzione notevole dopo il massacro della Columbine High School nel 1999. Due ragazzi armati di fucili e mitragliatori uccisero 13 studenti e ne ferirono altri 24 per poi suicidarsi. A tal proposito l’Anti-Bullying Centre at Trinity College di Dublino è intenta ad approfondire le conseguenze del bullismo sugli aggressori stessi, sia minorenni che adulti, i quali sono più soggetti a soffrire di una serie di disturbi quali depressione, ansia, deficit di autostima, alcolismo, autolesionismo ed altre dipendenze
La figura del bullo, nasconde una grande debolezza: il bullo non è altro che un ragazzo con magari dei problemi che, per sentirsi più forte o superiore, si scaglia contro un più debole o sfoga la rabbia su esso. A scuola, il bullismo si verifica non solo in classe ma in tutti gli ambienti che permettono le relazioni tra pari quali palestre, bagni, scuola bus, laboratori o all’esterno. In tali casi si pongono in essere dei comportamenti devianti tesi ad isolare un compagno e o guadagnare il rispetto degli spettatori che, in tal modo, eviteranno di diventare a loro volta delle vittime designate.
In molte scuole si stanno predisponendo dei codici di condotta anche per gli insegnanti.
Per contrastare il fenomeno si può ricorrere a sospensioni, pagelle e respingimenti, o anche castighi corporali che spesso però non fanno altro che peggiorare il fenomeno. Queste soluzioni, infatti, non considerano il dialogo che il docente potrebbe instaurare con lo studente.
In alcuni casi sono gli stessi insegnanti che, per svariate ragioni, ridicolizzando o umilando un alunno/a (per i suoi risultati e/o per caratteristiche personali) davanti ai propri compagni, invitano questi ultimi, esplicitamente o implicitamente, a prenderlo/la di mira.
ESISTONO INOLTRE, DIVERSI MODI DI RESPINGERE UN BULLO PER FARSI APPARIRE PIÙ FORTI E QUINDI FARGLI SMETTERE DI TORMENTARVI:
Evita di isolarti, sii circondato da amici.
Prendi le difese degli altri, non avere paura, sarai coraggioso.
Non sentirti in colpa, non è colpa tua se sei vittima del bullo.
Non abbassarti MAI al livello dei bulli.
Non dare retta al bullo, se ti provoca, non rispondere. Si scoccerà di stuzzicarti
PARLARNE CON QUALCUNO!
Parlate sempre se c’è qualcuno che vi infastidisce, parlatene con i vostri genitori, o insegnanti, o anche con un amico. Ricordate che chi resta in silenzio è complice.
INFINE ANCHE UN CONSIGLIO PER I GENITORI/ADULTI
Non lasciate passare quando i vostri figli/alunni vi parlano di qualcuno che li infastidisce, fate attenzione all’aspetto dei vostri figli quando tornano da scuola; fate caso a possibili lividi o altre forme di violenza fisica. Non prendete tutto alla leggera chiamando le azioni dei bulli “RAGAZZATE” farete sentire i vostri figli ancora più insicuri e colpevoli di essere vittime.