//IL BIPOLARISMO Alessia Stochino 3DB linguistico

IL BIPOLARISMO Alessia Stochino 3DB linguistico

di | 2024-03-18T23:16:00+01:00 18-3-2024 23:16|Alboscuole|0 Commenti
Il bipolarismo è una patologia sempre più frequente che oggigiorno colpisce il 3% della popolazione.  Non è semplice riconoscerlo anche perché è associato ad altri disturbi psichiatrici, all’uso di sostanze stupefacenti e a problemi d’ansia e comportamentali. La persona affetta da disturbo bipolare non ha solitamente la consapevolezza di esserlo. Il Bipolarismo si divide in 2 fasi: fasi depressive e fasi maniacali Le prime tendono a durare qualche mese mentre le seconde massimo una o due settimane. L’alternarsi delle fasi può essere continuo, quindi senza pause, oppure con brevi pause di umore eutimico, ossia quasi normale. Le fasi depressive sono caratterizzate da un umore molto basso e da una sensazione di disgusto e di tristezza verso tutti e verso tutte le cose. Il paziente può riconoscere questa fase quando ormai è già in piena attività, infatti i sintomi sono molto più gravi rispetto alla seconda fase. Ritroviamo una forte sensazione di disperazione, perdita di peso e di appetito, aumento o riduzione del sonno, perdita di energia e di autostima e soprattutto pensieri di suicidio che sono particolarmente presenti in questa fase. Le fasi maniacali, invece, sono l’esatto contrario di quelle depressive e sono caratterizzate da un umore molto elevato, una grande sensazione di ottimismo e di potenza. Il paziente ha una grande energia al punto da diventare iperattivo e da non sentire nemmeno la sensazione di fame o di sonno. Si sente così potente e in grado di fare qualsiasi cosa che non ragiona e compie azioni impulsive, talvolta con gravi conseguenze. Questa fase non è facilmente intuibile però vi sono alcuni sintomi che potrebbero riportare a questo tipo di problema come l’aumento dell’autostima, l’insonnia, i frequenti e continui cambiamenti d’opinione, una facile distraibilità, una grande agitazione sia mentale sia fisica e soprattutto il coinvolgimento in attività pericolose. La fase maniacale non si verifica in tutti i pazienti e può essere “sostituita” dalla fase disforica. Come si può capire dal nome è caratterizzata da un umore disforico, pieno di rabbia, per questo i  pazienti risultano facilmente irritabili e aggressivi. La cura si basa principalmente sulla farmacoterapia, appositamente prescritta, consistente in antidepressivi o antipsicotici e neurolettici che però vengono usati nella fase acuta della malattia. Oltre i farmaci, la parte più importante della cura è la psicoterapia in quanto porta all’eliminazione dei sintomi residui e migliora la gestione dello stile di vita personale del soggetto. In particolare si parla di psicoterapia cognitivo-comportamentale e parte dopo l’inizio della terapia farmacologica. Generalmente il percorso si svolge in 50 sedute e si basa sul modello di Newman e Beck, ossia su tecniche cognitive e comportamentali.