di Anna Piovesan, 3^C –
Il giorno 10 dicembre 1948 venne approvata dall’assemblea generale delle Nazioni Unite La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che aveva come scopo quello di essere un ideale da raggiungere da tutte le Nazioni e che ogni individuo si impegni a rispettare i diritti e le libertà emanati nella Dichiarazione.
Settant’anni dopo, il 10 dicembre 2018, noi classi terze della S.S.I° “G. Galilei” abbiamo dedicato una giornata alla Dichiarazione universale con lo scopo di approfondire le nostre conoscenze su questo tema.
Abbiamo assistito alla proiezione di un video sui diritti umani, in cui essi venivano spiegati e resi di semplice comprensione grazie ad alcune parole significative per ciascuno e a scene a cui assistiamo ogni giorno.
In seguito siamo passati alla visione del film “Il diritto di contare”, che, basato su una storia vera, racconta le fatiche e le lotte di tre donne di colore degli anni Sessanta negli Stati Uniti che combattono per avere uguali diritti rispetto a tutte le altre persone.
Infatti, alle persone di colore di quel periodo non era concesso frequentare gli stessi bagni pubblici dei bianchi, di bere il caffè dalla stessa caffettiera, di usare gli stessi computer, di frequentare le stesse chiese e molti lavori potevano essere svolti solo dagli uomini bianchi.
Queste donne, che lavoravano per la NASA, diedero un importante contributo alla riuscita del primo viaggio di un uomo americano nello spazio e in seguito a quello sulla Luna nel 1969.
In questo film, secondo me, vengono risaltati e ripresi, attraverso una storia, l’articolo 1 della Dichiarazione: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti” e l’articolo 2: “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”.
Dopo l’intervallo, le insegnanti ci hanno diviso in gruppi e distribuiti nelle diverse aule adibite ai vari laboratori e attività, come l’allestimento di cartelloni o il teatro.
Io ho partecipato al laboratorio di teatro, in cui abbiamo messo in scena una piccola recita sul tema “I diritti umani nelle fiabe”. Il filo conduttore del dialogo erano le domande di un giornalista, che intervistava alcuni illustri ospiti, come il Signor Andersen, il Signor Perrault accompagnato dalla sua principessa Cenerentola, i Signori Wilde e Collodi.
I vari interventi di questi personaggi erano interrotti dalla lettura di alcuni articoli della Dichiarazione, legati in qualche modo alle loro fiabe e alle parole da essi pronunciate.
Da questa giornata, ho capito che non bisogna mai lasciarsi ostacolare da qualcuno o qualcosa di negativo, ma inseguire i propri sogni e i propri obiettivi e lottare per ottenerli. Non si deve dare nulla per scontato e non ci si deve rassegnare davanti a qualcosa in non si riesce bene: tutto va conquistato, anche se farlo costa fatica.