Sir Francis Drake (1540-1595) era un corsaro assoldato dalla corona britannica per attaccare e depredare le navi spagnole; fu nominato addirittura baronetto dalla regina Elisabetta I, che lo chiamava “il mio pirata”. Tra le altre cose fu il primo inglese a circumnavigare il globo ed era vice ammiraglio in capo della flotta inglese quando questa sconfisse l’Invincibile Armata di Filippo II nel 1588.
Ching Shih (1785-1844), anche conosciuta come Cheng I Sao e Madame Cheng, non solo è stata la pirata donna più famosa, ma pare che fosse anche la più affascinante. Alla morte del marito prese il suo posto di comandante e, grazie a un rigido codice di condotta imposto ai suoi uomini e riuscì a ottenere un successo pari a quello di tutti gli altri pirati più famosi, guidando 80.000 uomini e 1.500 navi. Nel 1810 ottenne la grazia, quando la pirateria divenne illegale anche in Cina.
Francois l’Olonnais (1635-1668) è stato uno dei pirati più crudeli che abbiano mai solcato i mari. Attivo nel golfo del Venezuela con il pirata le Basque, accumulò e sperperò ingenti ricchezze. Pare che amasse torturare i prigionieri e si dice che abbia addirittura mangiato il cuore di uno di essi. Il destino però gli riservò una fine simile: morì divorato dai cannibali.
Henry Morgan (1635-1688) trasferitosi in America Centrale al seguito di uno zio, Morgan si fece un nome razziando città e flotte spagnole. Quando fu catturato e ricondotto a Londra, fu liberato per ordine del re Carlo II e rispedito in Giamaica, dove divenne ricco e potente, fino a diventare governatore dell’isola nel 1680.
John Rackam “Calico Jack” (1682-1720), soprannominato così per la sua abitudine a vestire abiti di un tessuto chiamato Calicò, scelse un teschio e due spade incrociate come simbolo. Solcò i mari in compagnia di Mary Read e Anne Bonny, scelta coraggiosa, vista la tradizione che avere una donna a bordo portasse sfortuna. Dopo aver razziato le Bahamas in lungo e in largo fu acciuffato insieme a tutta la sua ciurma, di cui si salvarono solo le due piratesse.
Bartholomew Roberts “Black Bart” (1682-1722) iniziò la sua attività piratesca a 37 anni, ma in poco tempo, circa tre anni, riuscì a catturare quasi 500 navi. Si dice che vestisse sempre in maniera impeccabile e che, essendo molto religioso, si rifiutasse di svolgere razzie la domenica. Morì colpito da una palla di cannone alla gola e i suoi uomini riuscirono a gettarne il corpo in mare prima che questo fosse catturato, rispettando le sue volontà.
William Kidd (1645-1701) iniziò la sua carriera da corsaro, ma non fu molto fortunato: parte del suo equipaggio morì di colera e i pochi tentativi di attaccare le navi nemiche fallirono. Fino a quando Kidd riuscì a catturare una nave che trasportava un tesoro ricchissimo, del quale lui si impadronì e che sotterrò su un’isola, come nelle migliori storie di avventura. A quanto pare, però, quella nave apparteneva alla Compagnia delle Indie, e dunque Kidd fu accusato di pirateria e condannato all’impiccagione.
Henry Every “Long Ben” (1653-?) iniziò la sua carriera come corsaro per la Royal Navy, ma ben presto si ammutinò insieme ai compagni e si impadronì della nave su cui si trovava. Il suo territorio era il Mar Rosso, dove poteva intercettare navi inglesi, danesi e soprattutto quelle cariche di ricchezze. Proprio la cattura di una nave simile gli permise di diventare il pirata più ricco del mondo.
Dopo la scoperta dell’America alcuni di questi pirati ottennero una specie di “patente di corsa”, cioè venivano autorizzati dai sovrani ad assaltare altre navi per impossessarsi delle merci. Per questo i pirati vengono chiamati anche “corsari” e si differenziano dai pirati soprattutto per il fatto che, se catturati, i “corsari” (essendo al servizio del re) venivano considerati prigionieri di guerra e quindi imprigionati, mentre i pirati (che agivano per propri intressi) venivano giustiziati brutalmente. Uno dei corsari più famosi è stato il marinaio inglese Francis Drake che, nel 1577, ricevette ufficialmente l’incarico dalla regina d’Inghilterra, Elisabetta I, di attaccare le navi spagnole che passavano nel Mar dei Caraibi.
A. Tota- F. Petrosino 1^H