Da piccolo immaginavo un pericolo quando in realtà non esisteva. Fino all’età di sette anni vedevo il circo come un luogo pericoloso, perché avevo paura dei pagliacci. Pensavo che fossero dei mostri che usavano la maschera per non far vedere il proprio volto e, soprattutto, la cosa che mi inquietava di più era la loro risata. Alcune volte ero preso da esibizioni divertenti di trapezisti, equilibristi, giocolieri… Ma all’improvviso spuntavano dei pagliacci tra i posti a sedere spaventandomi e rovinandomi lo spettacolo.
I loro scherzi improvvisi mi provocavano ansia. Per questo il circo per me non era un luogo divertente e, a differenza degli altri bambini, non volevo assolutamente andarci. I miei genitori hanno subito capito e hanno evitato di portarmi al circo proprio per paura di incontrare un pagliaccio.
Diventando grande ho superato questa paura, grazie a delle storie lette che raccontavano proprio di pagliacci allegri e scherzosi, amici dei bambini. Un giorno, a Carnevale, i miei genitori mi hanno convinto a travestirmi da pagliaccio e ricordo di essermi divertito tantissimo, d’aver riso molto e d’aver fatto ridere anche i miei parenti.
Da allora ho iniziato a vedere il pagliaccio come una persona divertente e simpatica e non più inquietante e paurosa come avevo sempre creduto che fosse.
Gabriele Negro
Classe II B
Scuola Secondaria I grado
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