DI: Andrea Millauro, Andrea Scaglione, Grazia Gagliano, Maria Chiara Contino, Carla Fascetto Sivillo, Elisabetta Mereu
Il 2 ottobre è il giorno in cui la Chiesa festeggia “gli angeli custodi”. Non a caso questo giorno è stato scelto per festeggiare i nonni, i nostri angeli custodi in terra.
Nell’ambito del progetto UNICEF, lo scorso 2 ottobre la nostra scuola ha voluto festeggiarli, ospitandoli in classe. Guidati dai nostri insegnanti, ogni classe doveva scegliere un tema, il nostro è stato “il gioco”.
Per accoglierli adeguatamente, abbiamo addobbato la nostra classe e preparato due cartelloni nei quali abbiamo confrontato i giochi di una volta con quelli di adesso.
Durante l’incontro, abbiamo posto loro delle domande su come passavano le giornate e quali erano i tempi e gli spazi dei loro giochi. Dalle loro risposte abbiamo capito che le loro giornate erano così strutturate: ogni mattina andavano a scuola “cco’ numiru dui”, cioè a piedi, e quando tornavano aiutavano i genitori in campagna o nelle faccende domestiche. Dopo aver assolto questo compito, andavano dal “Mastro” o dalla “Mastra” che insegnava loro un mestiere. Quando finivano, se non erano troppo stanchi e i genitori glielo consentivano, andavano a giocare nella “vanedda” con i loro amici. Una delle nonne presenti ci ha parlato di un gioco che faceva quando era piccola, le catenelle, un’altra ci ha spiegato e mostrato come giocava alle “cinque pietre”, un gioco di abilità nell’afferrare alcune pietre come un giocoliere con le palline. Un nonno ci ha spiegato, però, che loro non avevano tanti giochi, perché non sempre i genitori li potevano acquistare, e allora improvvisavano con quello che trovavano come ad esempio il gioco del “cerchio” che consisteva nel far rotolare un cerchio di ferro, ottenuto da una ruota, lungo la strada.
Mentre rispondevano alle nostre domande i loro occhi si illuminavano di gioia e nostalgia, perchè tornavano alla loro infanzia, un’infanzia dura ma molto felice. Questo incontro è stato molto coinvolgente, perchè ci ha dato modo di vedere la commozione e l’entusiasmo che i nostri nonni hanno provato nel condividere insieme a noi e tra di loro i ricordi di gioventù.
Alla fine del piacevolissimo incontro abbiamo salutato e abbracciato i nostri nonni, ringraziandoli per tutto ciò che hanno fatto e continueranno a fare per noi. Tutti i nonni sono speciali e preziosi, perchè custodiscono un grande tesoro: saggezza, cultura e tradizione. NON DIMENTICHIAMOLO!