di Irene Cruciato-
Mi guardo intorno… Sono in una stanza buia e grande, la luce è debole e illumina solo pochi punti della sala, lungo i lati. I miei occhi faticano ad abituarsi a quell’oscurità. Sono in una sala del cinema. Decido di sedermi e di vedere cosa proietteranno sul grande schermo bianco dipinto sul muro. Dopo poco le fioche luci che mettevano la stanza in penombra, si spengono del tutto e inizia il film. Sono stordita, ma cerco di capire… Le immagini proiettate sono come un flashback che si infrange nella mia mente, come un ricordo sbiadito conservato da tempo. La proiezione è accompagnata da voci di ragazzi, desiderosi di vivere una nuova esperienza. Finalmente realizzo: è il mio primo giorno di scuola media… Siamo tutti nella nostra vecchia classe, il sole batte caldo ed entra dalle finestre aperte. Siamo felici…Felici di intraprendere un nuovo viaggio pieno di emozioni da vivere e assaporare, felici delle nuove amicizie, di tutte le novità che offriva quell’afosa mattina di settembre. Sorrido come una bambina, quella bambina che tre anni fa ha varcato un cancello, inconsapevole del turbolento cammino che la aspettava, quella bambina che oggi si ritrova a concludere un capitolo della sua vita, pronta ad affrontare gli esami, le prove Invalsi e poi ad entrare nella scuola superiore. Avverto preoccupazione, stress, il peso delle responsabilità che con il tempo ho imparato a sopportare. Le immagini scorrono davanti ai miei occhi e una lacrima luccicante solca il mio viso, i brividi percorrono la mia schiena e il mio cuore si riscalda, come in un rifugio in cui ci si sente a casa. Vedo i nostri visi cambiati nel tempo e le nostre emozioni diventate sempre più forti, più intense. L’adolescenza che ci scava dentro e che ci cambia, il tempo che passa forse troppo velocemente e in un battito di ciglia eccoci in terza media, arrivati al capolinea di un viaggio vissuto tra incomprensioni e litigi, abbracci e risate. Adesso sono qui, seduta in questa sala vuota e i miei ricordi che scorrono davanti a me sono veloci e quasi faccio fatica a riconoscerli.
E adesso che tutto sta per finire, come il sole al tramonto che sparisce fra le onde del mare, voglio assaporare questi ultimi momenti, perché tra poco tutto quello che oggi è ordinario e banale ci verrà tolto, tutto quello su cui sappiamo di poter contare, domani non ci sarà più. E alla fine di tutto mi sento in dovere di dire che, nonostante il viaggio sia stato assai imprevedibile, ricco di emozioni e burrascoso, lo porterò per sempre nel cuore.
Mi sveglio con un sospiro e un sorriso incornicia il mio volto rigato da lacrime calde…Sono felice di aver vissuto questi tre anni straordinari.
La fine di un viaggio e l’inizio di uno nuovo assai importante, ma altrettanto meraviglioso.