di Rita Mainardi quinta C
I MIEI NONNI
I miei nonni li ritengo speciali perché sono sempre con me nel momento del bisogno.
Cominciando da mia nonna paterna, che si chiama Maria, mi ha insegnato a cucire e a fare il punto croce e mi regala tante cose ricamate. Infatti per la mia prima comunione ha preparato una tovaglia da tavola con i tovaglioli tutta ricamata e con pizzo a chiacchierino, ci ha messo due anni per completarla.
Con mio nonno paterno, che si chiama Carmine (come il mio fratellino) ma tutti lo chiamano Mimmo , c’è telepatia . Infatti anche se non gli chiedo le cose lui me le compra lo stesso e gli voglio un mondo di bene.
Mia nonna materna, anche lei si chiama Maria, sta tutto il giorno a telefono o in compagnia delle sue amiche , però quando andiamo da lei è sempre felice e chiude il telefono, sembra che non ci vediamo da un sacco di tempo e allora parliamo, parliamo.
In estate vado tre quattro giorni con lei quando c’è festa patronale, devo aiutarla nelle faccende di casa, devo accompagnarla a messa e devo aiutarla a cucinare e dar da mangiare agli animali.
Mio nonno materno, Antonio, non c’è più da due anni, però lui era super divertente. Giocavo con lui ogni domenica ed insieme coltivavamo le verdure.
QUESTI SONO I MEI NONNI E LI AMO COSI’ COME SONO E NON LI CAMBIEREI PER NULLA AL MONDO.
Immagine dal web