//I gladiatori

I gladiatori

di | 2019-11-10T20:30:18+01:00 10-11-2019 20:30|Alboscuole|0 Commenti
di redazione 1G Nell’antica Roma erano popolarissimi i combattimenti dei gladiatori. Essi prendevano il nome dal gladio, una spada corta. L’origine dei duelli fra gladiatori pare sia da rintracciarsi presso gli etruschi. Probabilmente, il primo spettacolo di lotte fra gladiatori avvenne nel 264 a. C., mentre nel 105 a. C. diventarono pubblici. I combattenti potevano essere professionisti, prigionieri di guerra, criminali, condannati di vario genere, cristiani e anche uomini liberi. I gladiatori più ricercati erano soprattutto i criminali condannati ed i prigionieri di guerra. Esistevano delle scuole in cui addestrare al combattimento i gladiatori; gli istruttori erano ex gladiatori ed i cui proprietari erano chiamati Ianisti. Fra le scuole più famose ricordiamo quelle di Capua e quella ubicata nei pressi del Colosseo. I combattimenti si svolgevano fra gladiatori appartenenti a diverse categorie: reziari, secutores, mirmilloni, Traci, Dimachaeri. Ognuna di queste categorie era contraddistinta dall’uso dell’equipaggiamento dei gladiatori: ad esempio, i reziari avevano una rete, un tridente ed un pugnale, mentre i mirmilloni un grande scudo ed il gladio. Contrariamente a quel che si crede, i combattimenti fra gladiatori professionisti difficilmente terminavano con la morte del gladiatore perdente su giudizio della folla, e questo per almeno due motivi: l’alto costo di addestramento di un gladiatore professionista e il fatto che il pubblico gradiva vedere combattimenti spettacolari che solo combattenti professionisti potevano offrire. Molti furono i gladiatori che diventarono, come diremmo oggi, ricchi e famosi. Col tempo, si ricercò sempre più la varietà delle forme di combattimento – ad esempio, lotte con animali e “cacce”, venationes, agli animali selvaggi- ma si cercò anche di porre un freno a spettacoli cruenti. Con la divisione dell’Impero in due parti (Occidente e oriente) i combattimenti fra gladiatori iniziarono a scomparire, fino ad essere proibiti dall’imperatore Valentiniano III. Ancora per qualche tempo sarebbero continuate le venationes.