In occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne” e nell’ambito del progetto “Pari Opportunità”, giovedì 24 novembre 2022, presso il Museo Didattico dell’Istituto Comprensivo “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto, si è svolto per gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado, un interessante incontro con l’Associazione “EvaLuna APS Onlus” di Messina, centro che si occupa di tutelare le donne vittime di violenza e maltrattamenti. Le rappresentanti del Centro Antiviolenza – la psicologa Selene Romeo e l’operatrice Maria Grazia Anastasi – due donne giovanissime, dopo essersi presentate hanno dapprima fatto disporre i ragazzi in cerchio per non far sembrare il momento di confronto una lezione bensì una discussione aperta. Una delle prime domande poste agli alunni è stata poi quella di capire ed interpretare il significato che ha per loro la parola “rispetto”, in merito al quale sono state date molte risposte ma tra le quali è prevalsa l’opinione che il rispetto è alla base di qualsiasi rapporto e che nella vita è importante rispettare le idee altrui, anche se non condivise. Le dottoresse hanno quindi ribadito, a questo proposito, che ci sono vari tipi di violenza, come per esempio la violenza fisica, la violenza verbale, che fa più male di quella fisica perché le parole sono indelebili, e la violenza psicologica: tutte forme di brutalità, queste, che contrastano con il “rispetto”. Esse hanno spiegato poi come una donna debba avere pieno controllo del proprio corpo senza dover uscire di casa con il timore di essere giudicata, molestata verbalmente o, nel peggiore dei casi, aggredita. Essa ha infatti il pieno diritto di indossare ciò che desidera, con il quale si sente più a suo agio; ed è uguale anche per i ragazzi, senza distinzione di genere. Ma purtroppo non sempre è così. Le operatrici del Centro hanno poi fatto vari esempi per far capire al meglio ai ragazzi che è anche molto importante, prima di giudicare una persona per la sua poca voglia di truccarsi e di vestirsi bene, pensarci bene, perché qualcuno potrebbe rimanerci male e soffrirne profondamente. Hanno anche sottolineato la necessità per ognuno di avere il controllo su se stesso e, quando in una relazione predomina la gelosia a livelli chiaramente esagerati, quest’ultima può sicuramente essere definita una “relazione tossica”. Perché la gelosia è possesso e non dovrebbe mai essere confusa con l’amore. Dal senso di possesso, infatti, conseguono spessissimo le varie forme di violenza e, talvolta, di grado in grado, possono arrivare al culmine estremo del “femminicidio”, premeditato o conseguenza di un momento di perdita i controllo. Per questo, per le molte le donne che quotidianamente subiscono violenza, l’importante è sfuggire all’inferno in cui vivono per riappropriarsi della propria libertà e della propria vita. E se non trovano da sole il coraggio, per sé e per i propri figli, o non sono indipendenti economicamente, il ruolo dei Centri Antiviolenza è fondamentale ed è proprio quello di aiutare, proteggere e sostenere chi è vittima di un “amore tossico”, per evitare che dai semplici insulti o uno schiaffo si arrivi a qualcosa di molto più grave.
Giulia Mazzeo, Aurora Miano e Doris Paffumi