//I Bucaneve- quelli che fioriscono sempre -di Giordano B. Magliocca ID

I Bucaneve- quelli che fioriscono sempre -di Giordano B. Magliocca ID

di | 2020-04-28T11:15:02+02:00 28-4-2020 11:15|Alboscuole|0 Commenti
CONSIDERAZIONI E RIFLESSIONI TRA DIRITTO E SICUREZZA   I diritti dell’uomo sono un argomento che mi ha sempre affascinato sin da bambino. Ricordo che mio padre mi leggeva il discorso di Pericle agli ateniesi che è probabilmente il primo tentativo di mediazione tra i diritti individuali e lo Stato che rappresenta la necessità di convivere civilmente e pacificamente. Questa occasione mi ha consentito di approfondire l’argomento ed ho avuto modo di verificare che ci sono state delle testimonianze anche precedenti a Pericle. Ma ve ne sono altrettante successive che hanno raggiunto il culmine con la Rivoluzione Francese di cui tanto ho sentito parlare, ma che non abbiamo ancora studiato. La mia ricerca mi ha portato ad esaminare, e anche a capire, che i diritti umani sono più ampi dei diritti del cittadino e sono stati universalmente riconosciuti dall’ONU che, attraverso il Consiglio dei diritti dell’uomo, cerca di far rispettare le convenzioni internazionali sottoscritte ed accettate dagli stati membri. La situazione che stiamo attualmente vivendo, riguardo le limitazioni imposte dalle autorità per il contenimento della pandemia, è stata l’occasione per riflettere sulle libertà individuali. In più di una occasione ne ho parlato con mio padre che mi fornisce sempre ottimi spunti di riflessione. Abbiamo molto spesso parlato della costituzione e delle libertà inviolabili e della difficoltà che esiste quando si cerca di conciliare sicurezza e libertà. Discutendo di questa situazione, mio padre mi ha citato un personaggio storico che non conoscevo, Benjamin Franklin, famoso personaggio politico e anche scienziato declamando una sua frase: “Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza”. Il pensiero contenuto in queste parole mi ha colpito profondamente. E’ evidente che traspare una forte propensione per i diritti di libertà, senza curarsi affatto di tutte le altre conseguenze. Pensavo che questa fosse la posizione più giusta e quando credevo di avere le idee chiare, mio padre mi ha fatto sentire un professore che parlava alla tv: Massimo Recalcati. La frase che ha rimesso in discussione tutte le mie certezze è stata questa: “La politica, che cos’è se non il tentativo di tenere insieme le libertà individuali con l’esperienza collettiva della comunità”. Queste parole hanno suscitato in me un forte interesse ed ho capito che le parole di Franklin dovevano necessariamente essere lette in modo diverso. Ed è quello che probabilmente è stato fatto quando è stata scritta la nostra Costituzione. Io credo che entrambi gli aspetti – la sicurezza e la libertà – debbano trovare il giusto peso all’interno della nostra società. Probabilmente è quello l’intento di chi ha redatto la carta fondante nella nostra nazione. Stiamo chiusi in casa da settimane privati della nostra libertà di uscire, di viaggiare, di comunicare dal vivo, di vivere la nostra vita di sempre. Stiamo rinunciando a gran parte delle nostre libertà per una questione di sicurezza e di salute. La nostra libertà individuale si scontra con il bene comune. Ci ho pensato tanto e mi sono dato questa risposta: accettare le limitazioni è soprattutto un gesto di rispetto verso il bene supremo della vita nostra e quella degli altri. Obbedendo a questo principio di rispetto civile, riusciamo ad osservare le restrizioni che ci impongono le autorità senza troppi sforzi. La vita sociale ci impone delle scelte alle quali non possiamo sottrarci per senso civico e dovere di responsabilità verso la comunità alla quale apparteniamo.