Diritto alla libertà e alla sicurezza
La libertà è uno dei doni più preziosi per l’uomo, ed è un valore fondamentale della vita umana. Tutti ne hanno diritto, indipendentemente dalla razza, ceto sociale, religione. Ed è dovere dello Stato assicurare l’inviolabilità di tale diritto. L’articolo 13 della costituzione Italiana infatti sancisce che la “ libertà personale è inviolabile”. Mentre i successivi articoli 14 e 15 tutelano la libertà alla privacy, di circolare liberamente, di riunirsi e di associarsi con gli altri cittadini… insomma libertà di parola, di pensiero e di orientamento. Tuttavia in passato non è sempre stato così, infatti basti pensare agli schiavi nell’antico Egitto, nell’antica Roma, nel Medioevo o nella guerra d’indipendenza Americana, per capire quanto hanno lottato le popolazioni passate per la conquista di questo valore. Analogamente, il concetto di sicurezza affonda le sue radici alle origini di ogni forma di convivenza sociale, nello stesso momento in cui l’individuo si organizza in un gruppo, c’è bisogno di tutelare non solo l’incolumità dei singoli individui, ma del gruppo stesso. Con la nascita del moderno concetto di Stato, intorno al XVI – XVII secolo, la sicurezza diviene un bene tutelato dal potere sovrano. Dunque è compito dello Stato quello di garantire il libero manifestarsi dei diritti dell’uomo, la pacifica convivenza tra i singoli individui. Si pensi in questo senso alla dichiarazione dei diritti della Virginia (1776), o alla dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789), in quest’ultima l’articolo 2 cita “ lo scopo di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali ed imprescrittibili dell’uomo, questi diritti sono: la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione”.
Questi due valori, come abbiamo visto quindi, sono fondamentali per vivere serenamente in una comunità. Tuttavia, in questo particolare periodo storico, non è possibile rispettarli, in particolar modo la libertà di cui ogni uomo ha diritto. Oggi a causa della pandemia del Coronavirus quest’ultima non è concessa o lo è in maniera limitata, questo per evitare il rischio di contagio ed il conseguente rischio di morire. Così se da un lato la libertà in questo periodo è limitata, dall’altro la sicurezza è “abbondante”, infatti sono sati presi numerosi provvedimenti dai governi di tutto il mondo per limitare il più possibile il diffondersi del contagio, per tutelare quindi le popolazioni. Ciò ha comportato una riduzione di tutti i contatti sociali ed una serie di restrizioni per i cittadini, come per esempio: la chiusura delle scuole, lo stop di numerose attività considerate non essenziali e l’autorizzazione per uscire di casa solo in caso di stretta necessità come comprare medicinali o andare a fare la spesa.
Io penso che tali limitazioni siano giuste ed in alcuni casi sono state poco tempestive!
Personalmente non esco di casa da circa un mese, e in questa “quarantena forzata” sto vivendo in maniera abbastanza tranquilla, nonostante senta l’esigenza di voler uscire, andare a scuola per incontrare i miei compagni ed i professori, ritornare a fare sport, vedere gli amici e i miei familiari di cui sento molto la mancanza, ma nonostante ciò però, sto scoprendo o riscoprendo nuove passioni come suonare la tastiera guardare serie tv e leggere libri online. Sono dell’idea che disperarsi in questo momento sia inutile, perché ormai questa pandemia è una realtà (anche se vorrei fosse solo un brutto sogno), e non bisogna farsi prendere dall’ansia, ma anzi cercare di vivere questo momento con positività ed ottimismo.
Il messaggio che vorrei lanciare, per concludere, è quello che si ascolta tutti i giorni alla tv, rivolgendomi quindi a tutte le persone: “ Restate a casa, come me, così presto passerà e tutto andrà bene!!”.
CHE GUSTO HA LA LIBERTA’?