Dei bambini e delle insegnanti della III M – Scuola dell’Infanzia XI Aprile – In un quartiere di Roma che si chiama Valcannuta, vivevano cinque bambine con le loro famiglie. Tutte le mattine le bambine, dopo essersi svegliate, vestite e dopo aver fatto colazione, uscivano di casa per recarsi a scuola.
Così fecero pure quel giorno, ma quando andarono ad aprire i portoni dei loro palazzi… non riuscirono ad aprirli!
I papà e le mamme dissero alle bambine di spostarsi, che avrebbero risolto loro il problema: spingi qua, spingi là nemmeno i genitori riuscirono ad aprire i portoni.
Allora chiamarono tutti i bambini e tutti i genitori dei loro palazzi, perché si sa, l’unione fa la forza e insieme “ Oh, issa! Oh, issa! Oh, issa!” spinsero tutti forte forte finché i portoni si aprirono ma… con grande stupore i bambini che uscirono si trovarono ad osservare uno spettacolo raccapricciante: le strade, i giardini, persino i marciapiedi, erano invasi dalla spazzatura!
In strada non si vedevano più le strisce pedonali perché erano coperte da stracci, bottiglie e vaschette.
I semafori non erano più visibili, perché coperti dai rifiuti e non mostravano più il verde o il rosso!
Sui marciapiedi non si poteva camminare perché le lattine, i barattoli di vetro e le bucce di banana facevano scivolare le persone!
I giardini e i parchi erano puzzolenti per i rifiuti abbandonati e non si riusciva a fare nemmeno una passeggiata!
Come se non bastasse si alzò il vento Ponentino e i rifiuti leggeri cominciarono a volare finendo sulle teste dei pedoni e sugli occhi degli automobilisti, che fecero tanti incidenti.
I papà e le mamme dei bambini non riuscirono a portarli a scuola, né a recarsi al lavoro con tutto quel disastro per le strade e si preoccuparono molto, non sapendo come risolvere il problema.
Ma alle cinque bambine del quartiere venne un’idea: “ Vogliamo mettere in pratica quello che abbiamo imparato a scuola? La nostra città va ripulita e insieme non sarà fatica!
I nostri compagni ingaggeremo
e delle squadre magiche formeremo! Yeeeeeee!”
Le nostre bambine sapevano cosa fare, perché ne avevano parlato tanto a scuola: prima cosa indossare un abito appropriato per distinguere il rifiuto adeguato!
Così Desiree indossò il vestito giallo e si sarebbe dedicata alla plastica; Emma indossò il vestito blu e si sarebbe concentrata sulla carta; Margherita mise il vestito marrone e si sarebbe occupata dell’umido; Marta prese il vestito verde e si sarebbe dedicata al vetro e infine Sara indossò il vestito grigio e si sarebbe dedicata ai rifiuti indifferenziati.
Ora che erano pronte e riconoscibili non restava che cercare amici che le potessero aiutare. Girarono tutto il quartiere e trovarono tanti bambini disponibili ad aiutarle e contenti di liberare la città da tutto quel disastro. Desiree decise di chiamarsi Fata Plastichina e nominò come suoi folletti Claudia, Daniele A., Mattia R.
Poi Emma decise di chiamarsi Fata Cartolina e nominò suoi folletti aiutanti: Daniele, Leonardo e Lorenzo.
Margherita decise di chiamarsi Fata Umidina e nominò suoi folletti dell’umido: Aurora, Alessandro e Mariasole.
Marta decise di chiamarsi Fata Vetrina e nominò i suoi folletti del vetro: Eleonora, Viola, Mattia B. E Alessio.
Infine Sara decise di chiamarsi Fata Indifferenziata e nominò suoi folletti aiutanti: Greta, Olimpia e Francesco.
Le squadre erano pronte, non restava che cominciare a liberare tutta la città dai rifiuti. Le fate sapevano dare consigli e risolvere dubbi perché si erano tanto allenate a scuola e i folletti erano così veloci a raccogliere che dove passavano loro tutto ritornava ed essere calpestabile: le strade, i marciapiedi e i giardini tornarono ad avere il giusto aspetto e la loro funzione di far camminare, giocare, spostare le persone. I genitori poterono tornare al lavoro e i bambini fecero di nuovo ritorno a scuola per giocare coi loro amici.
Il sindaco di Roma venne informato di quello che avevano fatto i bambini del quartiere di Valcannuta e decise di premiarli, donando alla loro scuola tanti giochi nuovi per il loro grande giardino.
Alla fine di questa esperienza i bambini di Valcannuta impararono che non serve la magia per risolvere il problema dei rifiuti ma è necessario organizzarsi e differenziare la spazzatura.
Dalla storia alle…
OLIMPIADI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
CARNEVALE 2023
1) FATA PLASTICHINA
Desiree
FOLLETTI DELLA PLASTICA
Claudia, Daniela A., Mattia R., Pietro
2) FATA CARTOLINA
Emma
FOLLETTI DELLA CARTA
Daniele, Leonardo, Lorenzo
3) FATA UMIDINA
Margherita
FOLLETTI DELL’UMIDO
Aurora, Alessandro, MariaSole
4) FATA VETRINA
Marta
FOLLETTI DEL VETRO
Eleonora, Viola, Mattia B., Alessio
5) FATA INDIFFERENZIATA
Sara
FOLLETTI DELL’INDIFFERENZIATA
Greta, Olimpia, Francesco
GIOCO 1: IL BALLO DEL RICICLO
gioco di movimento e attenzione
Abbiniamo ai colori dei cassonetti diversi tipi di ballo: giallo (si balla il twist); verde (si balla con le braccia in alto); blu (si balla gambe aperte e chiuse); marrone (si balla slanciando le gambe in avanti e mani sui fianchi); grigio (si balla facendo un giro su se stessi).
Alla presentazione di un cartello con i diversi colori i bambini devono prontamente cambiare ballo. Chi sbaglia si siede, vince la squadra che rimane con un giocatore in pista.
GIOCO 2: LA CORSA DEI RIFIUTI
gioco di equilibrio e destrezza
Ogni bambino deve trasportare un rifiuto da una parte all’altra del salone correndo e tenendolo in equilibrio su di un vassoio. Ogni rifiuto caduto è una penalità: vince la squadra che accumula meno penalità e porta in salvo i rifiuti.
GIOCO 3: LA STRADA PER LA DISCARICA
gioco di coordinazione e movimento
I rifiuti devono essere trasportati alla discarica lungo un percorso slaloom con salti, strisciamenti, rotolamenti. Vince la squadra i cui bambini riescono a portare i rifiuti alla fine del percorso.
GIOCO 4: IL TIRO A SEGNO DEI RIFIUTI
gioco di mira e destrezza
Ogni bambino dovrà centrare con due lanci i rifiuti nei contenitori giusti. Vince la squadra che avrà accumulato più rifiuti gettati nel giusto contenitore.
…giocando s’impara!