Insegnante…il mestiere senza cui non esisterebbero altri mestieri!
La festa degli insegnanti è una festa dell’UNESCO. Non basta un giorno come in tutte le cose per festeggiare la figura che come i genitori è fondamentale nella vita di ognuno di noi.
Non ci sarebbero altri mestieri nè impareremmo nulla se con pazienza l’insegante sin dai primi giorni non ci prendesse per mano e non ci accompagnasse nel lungo cammino di crescita.
E’ una giornata che promuove l’educazione, la scienza e la cultura…
La giornata fu creata 25 anni fa, nel 1994, per commemorare la sottoscrizione delle Raccomandazioni dell’UNESCO sullo status di insegnante, avvenuta nel 1966, definita dall’agenzia la principale base di riferimento per i diritti e le responsabilità dei docenti su scala mondiale.
Fra l’insegnante e l’alunno è inutile negarlo si viene a creare un legame speciale che influenza le scelte nella vita e la vita stessa da adulto.
La qualità della relazione insegnante-alunno rappresenta un fattore di protezione che influenza positivamente il percorso evolutivo e il rendimento scolastico del bambino.
Dal docente alla maestra…“Buongiorno, maestra!” è l’allegro saluto che il bambino di scuola primaria rivolge alla sua insegnante, un saluto che sancisce un rapporto molto speciale che lega bambino e maestra o maestro. In quel saluto il bambino riconosce la funzione educativa del “maestro”, che, oltre a “sapere di più”, è capace di trasmettere – attraverso atteggiamenti , parole e azioni – cure e attenzioni nei riguardi del bambino e del suo sviluppo. Essere maestre o maestri implica una funzione che va agita con particolare perizia proprio perché sono impliciti sentimenti e competenze, disponibilità verso un altro “più piccolo”, e autorevolezza nella sicurezza di una relazione molto particolare. La parola stessa “maestro”, per la sua etimologia e per la numerosità di usi nei campi più disparati, rimanda ad una figura che sta su un piano di credibilità culturale e morale. È una figura così importante da costituire un modello, un punto di riferimento stabile, che traccia memorie indelebili.È un rapporto speciale quello che lega il bambino alla maestra, soprattutto nei primi anni della scuola primaria, poiché si crea una relazione colorata affettivamente, mai neutra. La maestra è “un altro significativo” per il bambino che cresce, è il primo “altro” posto al di fuori della sfera familiare nel quale il bambino trova o dovrebbe trovare quella accettazione che genera sicurezza, fiducia e speranza nel futuro, che, pur con differenziazioni, richiamano quelle familiari. Questa fiducia dei bambini nella loro insegnante è così profonda che alcuni genitori, mentre cercano di aiutare i figli nel completamento dei compiti a casa, sono talvolta apostrofati dai piccoli: “Si fa così. Lo ha detto la maestra!”. C’è fiducia e riconoscimento dello status/ruolo dell’insegnante.
D’altra parte, gli scambi che giornalmente avvengono nel contesto classe tra maestra e bambino, nel tempo, creano ricordi, prospettive future assumendo rilevanza affettiva. Quest’ultima è basata sul riconoscimento reciproco che – potenzialmente – permette a ciascuno di mettersi nei panni dell’altro. È un rapporto attivo e reciproco che, tuttavia, domanda all’insegnante una disponibilità emotiva e cognitiva in grado di saper leggere le emozioni del bambino e le proprie, in modo da incontrarlo con interesse, rispettando le sue esigenze di apprendimento e di crescita, aiutandolo ad andare un po’ oltre per allargare e arricchire il suo sguardo sul mondo. Esperienza e conoscenza, passione e desiderio di condivisione legano alunni e maestra che è accompagnata dalla consapevolezza della complessità del nostro tempo che richiede chiarezza, capacità di pensiero e accettazione dei propri limiti.