di Monero Margherita, Classe 1^B. – Cari lettori e lettrici della nostra testata Foscarini News, vorrei chiarire che cosa sono i miti. Essi sono delle storie inventate dai nostri antenati per spiegare sia i fenomeni naturali e sia i comportamenti dell’uomo. Tornando indietro nel tempo i Romani in realtà non inventarono altri Dei ma li derivarono dai Greci cambiando soltanto i nomi e a questi aggiunsero anche i loro. Per capirci bene, partiamo dal Dio più importante e cioè Zeus, che dai Romani fu chiamato Giove, era il Re dell’Olimpo e padre degli Dei, comandava attraverso i fulmini e i tuoni, che erano l’arma più temuta dagli uomini. I suoi due fratelli: Poseidone ed Ade, dai latini chiamati Nettuno e Plutone, scelsero altri due poteri molto temuti da noi umani e per questo venivano molto onorati. Per essere precisi, Nettuno scelse il mare, invece Plutone scelse l’oltretomba. Un’altra Dea con origini molto interessanti era Afrodite, o per i romani Venere, che era la Dea della bellezza, fu tramandato che era nata dalle acque del mare e risiedeva sull’isola di Cipro, si abbellì per diventare bella quanto una Dea. Un’altra Dea molto importante era Atena, o per i romani Minerva, che era la Dea della sapienza, della guerra e protettrice dei guerrieri. Era nata in un modo insolito, cioè dalla testa di suo padre Zeus e già con l’armatura tintennante. Ce ne sono altri e tra questi non possiamo non nominare Efesto, o dai romani chiamato Vulcano. Si raccontano tante storie sulle sue origini, ma la più conosciuta è quella che Era, o Giunone per i romani, essendo la moglie di Zeus così, dalla loro unione, nacque il figlio, Efesto. Per Era, suo figlio era troppo brutto, così, prima di farlo vedere a suo marito, lo gettò giù dall’Olimpo. Il neonato nella caduta si ruppe una gambe e rimase zoppo. Nelle profondità del mare conobbe una giovane titanide che gli insegnò a lavorare i minerali, così, quando fu grande, andò a lavorare i metalli nella fucina dell’ Etna. Quando suo padre Zeus venne a sapere della bravura del figlio, per congratularsi, gli diede in sposa Afrodite, la più bella fra le Dee. Afrodite, essendo molto bella, però lo tradì con Ares. Quando Efesto lo venne a sapere, si infuriò così tanto che decise di vendicarsi e di umiliarli davanti a tutti, allora li catturò con una fina rete di oro e li appese nel mezzo della piazza, ma questa è un’altra storia.