La Redazione –
Le neuroscienze spiegano quanto il cervello sia “affamato” di amicizia.
Una ricerca pubblicata su Nature Neuroscience da un gruppo di neuroscienziati del Mit di Boston conferma l’importanza dell’amicizia.
Con un esperimento su volontari, di età compresa tra 18 e 40 anni, lo studio ha dimostrato che la lontananza dagli amici per un certo periodo di tempo provoca una “crisi di astinenza” riscontrabile a livello cerebrale “abbiamo usato la risonanza magnetica funzionale -spiegano gli scienziati del MIT- per misurare le risposte neurali evocate da segnali alimentari e sociali dopo che i partecipanti (n = 40) hanno sperimentato 10 ore di digiuno richiesto o isolamento sociale totale. Dopo l’isolamento, le persone si sentivano sole e desideravano l’interazione sociale.” I partecipanti sono stati poi sottoposti a risonanza magnetica funzionale mentre venivano mostrate loro immagini di amici che ridevano in compagnia. Si è visto così che, insieme a una forte sensazione di solitudine, nel loro cervello si attivava un gruppo di neuroni della substantia nigra e dell’area tegmentale ventrale.
“I nostri risultati -si legge nella pubblicazione- supportano l’idea intuitiva che l’isolamento acuto causi desiderio sociale, simile al modo in cui il digiuno causa la fame” . Insomma durante l’astinenza da amici si accendono le stesse aree del cervello di quando si è affamati dopo un lungo tempo di digiuno e si guardano foto di cibo.
Il cervello è affamato di amicizia: ne abbiamo avuto una prova durante il lockdown!