Articolo originale tratto da “Le Scienze”, Dicembre 2018 Rielaborato da Giulia Benelli, Giulia Maria Zoffoli, Saimon Nika, Samuel Diac.
Le molestie sessuali sono dei comportamenti lesivi molesti riguardanti la sfera sessuale. Le più abusate di tutte sono le dottorande che sono un po’ ingenue nei confronti dei medici più esperti che si offrono di aiutarle. Non si tratta di veri e propri reati ma piuttosto di comportamenti fastidiosi fino al raggiungimento di gravi disagi.
Sveva Avveduto, presidente dell’associazione italiana Donne e Scienze, ci racconta di un episodio realmente accaduto: protagonisti una studentessa di dottorato, in tesi e uno stimato professore. Lui la riceve sempre da principio nel suo studio, è gentile e disponibile, lei si sente lusingata anche dalla promessa di un contratto di ricerca dopo la tesi. Lui diventa insistente e i suoi complimenti passano dal settore lavorativo a quelli sull’aspetto fisico. Dopo un invito a casa naturalmente per lavoro, malgrado sia in imbarazzo, la studentessa accetta. È qui che il professore la sfiora ripetutamente. Lei sempre più a disagio con una scusa se ne va. Da quel momento tutto svanisce, nessun progetto di ricerca, nessun contratto, tutto finito. Per una dottoranda è difficile reagire, c’è in ballo tutto il suo futuro.
Il 12 giugno 2018 negli Stati Uniti è stato presentato il primo rapporto intitolato Sexual Harassment of Women che raccoglie trentanni di ricerche sull’accademia statunitense. Intanto nelle interviste già raccolte si legge che metà delle donne ha subito almeno una molestia in ambiente di lavoro, la maggior parte nelle facoltà a prevalenza maschile o dove le posizioni di potere sono occupate soprattutto da uomini. Il primato va a quelle di medicina e da quelle di ingegneria che subiscono pressioni da compagni e professori, e dai pazienti. Quanto all’ostilità sessista e ai discorsi sulla presunta inferiorità della donna, sono diffuse in tutti i settori della scienza. Forse il dato che emerge è la preponderanza di studentesse e dottorande tra le vittime, più delle ricercatrici e delle professoresse, perché le prime sono più fragili, meno libere di reagire. In Italia sono allo studio codici di condotta e sanzioni particolari, per intervenire sui casi di molestia. La prevenzione è tutto un altro paio di maniche: c’è bisogno di un cambiamento culturale, che non avverrà dall’oggi al domani.
Sexual harassment is a harassing harming behaviour concerning the sexual sphere. The most abused of all are the doctorates who are a little naive towards the more experienced doctors who offer to help them. It is not a question of a real crimes but rather of annoying behaviours up to the achievement of serious discomfort. Sveva Avveduto, president of the Italian association Donne e Scienza, tells us of an episode that really happened: a doctoral student, in this and an esteemed professor. He always receives it from the beginning in his study, is kind and helpful, she feels flattered by the promise of a research contract after the thesis. He becomes insistent and his acquaintances pass from the working sector to those on the physical aspect. After an invitation to the home of course for work, despite being embarrassed, the student accepts. It is there that the professor sires it repeatedly. She is more and more uncomfortable with an apologize goes away. From that moment everything fades away, no research project, no contract, all finished, for a graduate student it is hard to react, there is all her future in play. On 12 June 2018, in the United States, the firs report entitled Sexual Harassment of Women, which gathers whirly years of research on the American Academy, was resurrected. Meanwhile, in the interviews already gathered, we read that half of the women suffered at least one harassment in the workplace, the majority of the male dominated faculty or where the position of power is occupied by men. The primacy goes to those of medicine and those of engineering that are under pressure from patients. As for the sexual hostility and the discourse on the alleged inferiority of the woman, they are widespread in all insects of science. Perhaps the figure that emerges is the preponderance of female students and doctorates among the victims, more than female researchers and professors, because the former is more fragile, less free to react. In Italy special codes of conduct and sanctions are being studied, to intervene on cases of harassment. Prevention is a completely different matter: there is a need for a cultural change that will not happen.