Il 28 aprile gli alunni della classe 2G si sono recati a Chioggia per effettuare un’uscita
didattica con la finalità di imparare a condurre una barca a vela.
Gli obiettivi di questa uscita erano i seguenti:
-imparare a usare gli strumenti della barca a vela;
-imparare ad utilizzare gli strumenti base per la navigazione;
-imparare a cazzare ed a lascare;
-imparare a stare al timone;
-fare un’attività di gruppo in cui tutti dovevano partecipare.
In questa esperienza gli alunni di 2G hanno imparato ad osservare gli strumenti situati
vicino al timone e contemporaneamente concentrarsi sulla direzione in cui dovevano
andare.
Nel momento in cui la barca cambiava direzione facevano due azioni fondamentali:
-LASCARE cioè lasciare la corda
-CAZZARE cioè tirare la corda fino a quando si poteva per poi bloccarla.
Queste azioni venivano ripetute più volte in base alle esigenze della navigazione.
A bordo dell’imbarcazione era necessario che tutti avessero ruoli ben precisi, i ruoli quindi
erano:
-due persone a cazzare;
-due persone a lascare;
-due persone al timone.
Otre a noi alunni su ogni imbarcazione vi era un’insegnante e un esperto che
controllavano la situazione.
Le due persone al timone guardavano gli strumenti a loro utili:
-bussola;
-strumento per misurare la profondità e la temperatura dell’acqua;
-strumento per capire quanto vento c’era.
All’ora di pranzo si è consumato il pranzo a turno perché al timone doveva esserci sempre
qualcuno.
Prima di partire il personale esperto ha spiegato a noi ragazzi gli strumenti che si
dovevano utilizzare durante l’uscita in mare, le regole fondamentali da conoscere per
condurre una barca, i nodi che si utilizzano e ha sottolineato che nella secca la barca non
può andare, per questioni di sicurezza e non solo.
L’uscita è stata ricca di insegnamenti e chiarimenti, è stata interessantissima, da
da essa ho imparato molte cose nuove e sono anche molto fiera di me stessa, perché per
un paio di ore sono stata al timone da sola e ho condotto la barca fino al Mar Adriatico.
Un’uscita così penso che non potrò più farla nella vita e per questo è stata un’emozione
unica.
Per migliorare le conoscenze, suggerirei all’insegnate di ed. motoria di organizzare un’altra
uscita e magari provare la sensazione di stare a dormire in barca per vivere pienamente
una giornata in barca a vela.
Quest’esperienza, la ritengo molto formativa aiuta a capire che se si vuole vivere sino in
fondo un’emozione bisogna partecipare con coraggio e responsabile spirito di avventura.
Donai Martina 2^G